Giro d'Italia a Napoli, rischio buche. La Polizia stradale: «Via Petrarca e via Orazio ​pericolose per i corridori»

Giro d'Italia a Napoli, rischio buche. La Polizia stradale: «Via Petrarca e via Orazio pericolose per i corridori»
di Paolo Barbuto
Sabato 14 Maggio 2022, 00:01 - Ultimo agg. 19:35
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A 24 ore dalla grande festa su Palazzo San Giacomo è arrivata una doccia gelata. Il rapporto conclusivo sullo stato delle strade del Giro d’Italia ha chiarito che sull’asfalto di Napoli c’erano gli stessi pericoli già segnalati in precedenza: buche, avvallamenti, deformazioni, fessurazioni. E, stavolta, il rapporto è scivolato nello specifico segnalando che via Petrarca e via Orazio sono talmente malmesse che «...il tratto discendente adducente all’arrivo della gara è oltremodo pericoloso per l’incolumità degli atleti».



A un mese dalla manifestazione questi rilievi sarebbero stati imbarazzanti, ma forse comprensibili. A un giorno dalla gara, invece, il rapporto rappresenta uno schiaffo alle capacità organizzative della città: possibile che nessuno abbia pensato che quel percorso fosse talmente malmesso da mettere in pericolo gli atleti? Possibile, a Napoli, dove da ieri mattina squadrette di operai stanno spargendo altro asfalto a presa rapida nel tentativo di cancellare i pericoli e di evitare alla città la figuraccia di una caduta di gruppo dei campioni del ciclismo lanciati verso il traguardo. Il rapporto è stato prodotto dalla Polizia Stradale che, nei giorni del Giro d’Italia percorre le strade della carovana in anticipo proprio per evitare guai.

Solo che stavolta la lista dei pericoli è impressionante.

A pagina due del documento con gli esiti del sopralluogo effettuato giovedì pomeriggio, la Polizia stradale mette in fila tutto quel che non va. Si tratta di problemi che partono dalla città di Napoli e si allargano all’intera città Metropolitana dove il Giro d’Italia si inoltrerà per rendere omaggio a Procida capitale della Cultura. Un omaggio presentato decisamente male, a giudicare dal documento sulle criticità del percorso. Ecco tutti i rilievi presentati nella lettera inviata a Prefetto, Questore, Regione, Anas, Città Metropolitana e Comuni toccati dalla carovana (Napoli, Pozzuoli, Quarto, Giugliano, Bacoli e Monte di Procida).

«Nel territorio di Napoli. Via Orazio, via Petrarca: fessurazioni e avvallamenti e buche localizzate soprattutto nel tratto discendente adducente all’arrivo della gara, oltremodo pericoloso per l’incolumità degli atleti; via Manzoni, via Boccaccio: deformazioni e buche ai margini della carreggiata dovute alle radici, fessurazioni; via Cattolica: buche localizzate, deformazioni, fessurazioni marcate in direzione Coroglio; spazzatura ai margini della strada. 

Nel territorio della Città Metropolitana. Giugliano, via Domitiana: ancorché liberati dai cespugli erbosi, i bordi della strada sono ricoperti di rifiuti costituiti da sacchetti della spazzatura e numerose bottiglie in plastica; in prossimità del confine con Pozzuoli nello spiazzo adiacente alla carreggiata lato mare cumuli di materiale da risulta. Pozzuoli, “Sp 521”: sacchetti di spazzatura e rifiuti ai bordi della strada. Anas, “Ss 686” rifiuti sulle scarpate, “Ss 7 Quater” piccoli cumuli di rifiuti sulle scarpate e nei canali di scolo della acque pressi del Km. 14 e, all’altezza dello svincolo Lago Patria, materiale da risulta e rifiuti ai bordi della carreggiata».

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Sulla questione del pericolo lungo le strade napoletane, l’assessore Edoardo Cosenza, impegnato in riunione e impossibilitato a rispondere, offre il suo punto di vista solo via messaggino: «Oggi (ieri per chi legge ndr) ultimi ritocchi di Napoli Servizi insieme alla Polizia di Stato. Pronti anche domani mattina per eventuali ultimi ritocchi. Fatto molto di più di quello richiesto dalla organizzazione del Giro d’Italia. Domani tutto sarà adeguato». Insomma, il messaggio chiarisce che è stato fatto molto più di quel che era stato richiesto. Eppure la polizia stradale scrive a chiare lettere che si tratta di criticità già «segnalate in precedenza che non sono state eliminate». In seguito, sempre via messaggino, l’assessore spiega di aver fatto predisporre 25 metri cubi di asfalto che ieri mattina sono stati sistemati sotto la supervisione di un ispettore della polizia. I messaggini, però, non cancellano la vergogna né l’imbarazzo: a 24 ore dalla gara Napoli era ancora piena di buche, il percorso del Giro d’Italia colmo di immondizia. Forse qualcosina non ha funzionato. 

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