Giugliano, le ruspe sull'antico borgo
per far posto a villette con piscina

Giugliano, le ruspe sull'antico borgo per far posto a villette con piscina
di Maria Rosaria Ferrara
Sabato 11 Luglio 2020, 09:44
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Ha sollevato un vespaio di polemiche l'abbattimento del Borgo Zaccaria a Giugliano. Due giorni fa sotto le ruspe è caduto il fabbricato che, per anni abbandonato a se stesso, ha fatto bella mostra di sè in via Grotta dell'Olmo a Varcaturo. Il rudere, probabilmente di epoca medievale, è stato più volte usato per bruciare spazzatura e depositare rifiuti. Il bene pare non fosse vincolato e la Soprintendenza archeologica di Napoli avrebbe espresso un parere favorevole certificando che l'immobile non rientra in zone sottoposte a tutela paesaggistica.

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CEMENTO
Al suo posto nascerà un complesso residenziale di villette con un investimento di svariati milioni di euro. Piscina, spazi verdi e 48 appartamenti. «Il complesso immobiliare rappresenterà un'innovazione al comparto in oggetto - si legge dalla descrizione del progetto - elevata sostenibilità data da solare termico, colonnine ricaricabile per macchine elettriche, superficie permeabile. Il complesso avrà un elevato comfort dato da una piscina condominiale, spazi a verdi per i residenti e domotica». L'elemento architettonico di maggior rilievo del borgo era rappresentato da una chiesa dedicata a San Francesco d'Assisi, che ha rivestito il ruolo di parrocchia rurale sino agli anni '40. La polemica per l'abbattimento è stata prima accesa dagli esponenti del gruppo Facebook Archivio giuglianese, attivi nella ricerca e diffusione della storia della città, per diventare poi politica con personaggi dei vari partiti e candidati alle e che hanno detto la loro a riguardo. Per Emanuele Bifaro della Lega si doveva rispettare la delibera della giunta Pianese del 2012 di valorizzazione delle masserie. «Con quella delibera venivano previste implementazioni delle colture locali, agriturismo e attività turistico-alberghiere.» scrive sui social. Per Potere al popolo «questa demolizione è simbolica della decadenza culturale, sociale e politica del paese, di una gestione del bene comune che distrugge tutto quanto può costituire pregio e cultura». Secondo Francesco Cacciapuoti di Polis «distruggiamo la nostra storia per dare spazio a nuovi dormitori». Parla invece di «simbolo di una politica fallimentare» il segretario del Pd Antonio Gargiulo. È intervenuta anche la consigliera regionale Marì Muscarà del Movimento cinque stelle. «A Giugliano si stanno già preparando alla legge sull'urbanistica di De Luca»tuona. Mentre per Nicola Palma, ex consigliere pentastellato, è il momento di chiedere spiegazioni al commissario e alla dirigente comunale.
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