Giugliano, riammodernamento Stir: si rischia di perdere 40 milioni

Giugliano, riammodernamento Stir: si rischia di perdere 40 milioni
Sabato 5 Marzo 2022, 09:42
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Di rinvio in rinvio sono sempre più a rischio i quaranta milioni che potrebbero andare alla città di Giugliano grazie al cosiddetto piano di resistenza e resilienza. A vuoto ieri sera la riunione di maggioranza che regge il Comune: l'orientamento prevalente sembra al momento contrario al riammodernamento dell'impianto, ma la decisione definitiva verrà presa lunedì nel corso di un consiglio comunale monotematico.

Ma i tempi sono oramai strettissimi. I termini per presentare il progetto di ammodernamento del cosiddetto tritovagliatore sono già scaduti e sono poi stati rinnovati. Se il Comune non darà la delega alla Sapna (la società della città metropolitana che sta curando le progettazioni) e il piano non sarà pronto entro il 24 marzo, sarà impossibile presentare il progetto e sperare di ottenere i fondi e il contestatissimo impianto resterà come è: obsoleto e malfunzionante. «Non possiamo permetterci di sprecare un'opportunità che difficilmente si ripresenterà», è l'appello di Domenico Ruggiero, direttore tecnico della Sapna e ora anche amministratore unico di Asìa, la partecipata che raccoglie i rifiuti di Napoli. «Nella prossima settimana sarò a Giugliano per girare un video in maniera da chiarire ai cittadini come è l'impianto e come diventerà».

Ma al momento l'amministrazione giuglianese non appare per nulla convinta. «Ci riuniremo ed entro lunedì prenderemo una decisione», annuncia il sindaco Nicola Pirozzi. Una discussione difficile, viste le cattive esperienze del passato: in questo territorio, infatti, tra il 1980 e il 2010 si è realizzata un'altissima concentrazione di discariche e il territorio è stato sfregiato dalle piazzole delle ecoballe che arrivano fino a Villa Literno. Proprio a Giugliano nel 2001 fu aperto tra le proteste il cosiddetto Cdr: doveva produrre combustibile da rifiuti ad alto potere calorifico, ma fu capace solo di ingoiare immondizia e sputare balle.

Quelle balle che sono poi state accumulate a milioni devastando il territorio tra Giugliano e Villa Literno. Nel 2008, con il commissario Bertolaso, il Cdr divenne stir e continuò a non funzionare: nei capannoni si separava solo la frazione secca da inviare al termovalorizzatore di Acerra da quella umida destinata a essere spedita in giro per il mondo a cifre da capogiro. Nessuno dei successivi aggiustamenti è riuscito a risolvere la situazione, ma ha fatto crescere malcontento e preoccupazione».

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Adesso quello che è stato da molti definito un ferro vecchio dovrebbe diventare un impianto moderno al servizio della raccolta differenziata. «A Giugliano si lavorerà il materiale proveniente dalla raccolta separata dei materiali: carta, cartone e vetro. La frazione umida sarà poi trattata con la tecnica anaerobica, mentre i progetti precedenti prevedevano quella aerobica che è molto più economica, ma ha un impatto ambientale molto più alto spiega Ruggiero - Non solo: miglioreremo anche le tecnologie sul cosiddetto sottovaglio indifferenziato. Se il progetto verrà approvato utilizzeremo i soldi del Pnrr per realizzare un impianto a impatto zero». Ma nella città a nord di Napoli restano diffidenti: «A destare perplessità è la lavorazione dell'umido - spiega il sindaco - in ogni caso nessuna decisione può essere calata dall'alto».
Intanto la Sapna sta mettendo a punto gli altri progetti da presentare per gareggiare nella speranza di ottenere i fondi del piano di resistenza e resilienza: a Tufino (alla Società è arrivata la delega) ci sarà un impianto simile a quello progettato per Giugliano, ma senza la lavorazione del vetro, e l'impianto dell'umido che doveva essere aerobico (e quindi molto più economico) diventerà anaerobico. Un progetto simile è stato varato anche per Caivano
 

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