Giugliano, tortura il figlio con scariche elettriche e lasciandolo al gelo: arrestato

Giugliano, tortura il figlio con scariche elettriche e lasciandolo al gelo: arrestato
Domenica 4 Ottobre 2015, 11:27 - Ultimo agg. 5 Ottobre, 08:54
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NAPOLI - Un ragazzo di 12 anni veniva costretto dal padre a rimanere fuori casa a torso nudo al freddo dell'inverno dove veniva bagnato con secchi di acqua gelata mentre in altre occasioni veniva torturato con scariche elettriche: è la storia di maltrattamenti scoperta dai carabinieri in provincia di Napoli che hanno arrestato un algerino di 47 anni.



Nell'ambito dell'indagine coordinata dai indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i carabinieri di Varcaturo, stazione dipendente dalla compagnia di Giugliano in Campania, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 47enne algerino, residente a Giugliano, gravemente indiziato di maltrattamenti nei confronti della moglie e di uno dei figli.



Le indagini sono partite dalla denuncia della donna, che pochi giorni fa, per la prima volta, ha denunciato ai carabinieri di una stazione del Molise (regione ove, a seguito delle vessazioni, si era rifugiata con i figli) i gravi episodi di continui maltrattamenti e sevizie di cui era vittima da anni. I carabinieri, dopo aver effettuato urgenti accertamenti, hanno alla Procura della Repubblica di Napoli Nord in quanto i fatti si erano verificati a Giugliano.



I maltrattamenti continuavano da circa tre anni. Particolarmente allarmante è apparso il racconto di uno dei figli - che ora ha 15 anni ma che ne aveva 12 - vittima di violenze fisiche e psicologiche. Il ragazzo, tra l'altro ha raccontato che in alcune occasioni veniva costretto, a torso nudo, a rimanere fuori casa al freddo invernale dove veniva bagnato dall'indagato con secchi di acqua fredda, mentre, in altre occasioni veniva torturato con scariche elettriche.



Pare che l'uomo non abbia problemi né di droga né di alcol ma che quello attuato - riferiscono gli investigatori - fosse un metodo per imporre la propria autorità a moglie e figli. La donna e i minori - ci sono anche altri due figli, più piccoli, del quindicenne - si trovano attualmente in una struttura protetta, assistiti dai servizi sociali, mentre l'uomo è stato portato nella casa circondariale di Poggioreale.



Carfagna. «È raccapricciante, è incomprensibile che nella nostra epoca possa ancora accadere che un padre torturi il figlio e vessi la moglie per imporre la sua volontà.
La donna che ha avuto il coraggio di scappare portando con se i suoi figli, compreso il ragazzo di 15 anni che ha subito torture inaudite, deve essere protetta e tutelata dallo Stato. Per il padre, qualora l'accusa venisse confermata, deve arrivare una pena commisurata alla barbarie e alla violenza che ha inflitto. Tutelare i più deboli e punire in maniera esemplare chi viola diritti umani fondamentali è un nostro preciso obbligo civile e morale». Lo dichiara in una nota Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera dei deputati.