Giustizia, parte da Napoli la sfida
per una nuova avvocatura europea

Giustizia, parte da Napoli la sfida per una nuova avvocatura europea
di Viviana Lanza
Venerdì 16 Marzo 2018, 21:03
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Superare i confini geografici e soprattutto quelli politici per una cultura giuridica comune che, attraverso la valorizzazione del ruolo sociale dell’avvocato, contribuisca alla tutela di tutti, soprattutto dei più deboli, di donne e bambini. E’ per questo che gli avvocati di Europa e paesi del Mediterraneo hanno accolto l’invito dell’Ordine forense napoletano e hanno partecipato al convegno che si è svolto oggi nell’Antisala dei Baroni al Maschio Angioino. «Questo incontro è molto importante per due motivi - afferma Sohueir Morched Derbass, coordinatrice delle donne dell’Unione degli avvocati arabi - E’ importante per il diritto alla libertà dell’avvocato e del suo lavoro e per creare ponti tra esperienze diverse e rapporti utili a imparare sempre di più». Morched Derbass è una giovane professionista impegnata soprattutto nella tutela dei diritti delle donne. «Nella società araba - spiega - la donna ha un ruolo di rilievo. È la donna che dirige il processo di pace nel mondo arabo». Un percorso non semplice, che punta a «eliminare tutte le leggi che discriminano la donna». Ma i primi risultati lasciano ben sperare. «Come associazione per i diritti della donna nel mondo arabo siamo riusciti ad ottenere l’abolizione della legge 522 che consentiva al violentatore di evitare la condanna sposando la donna violentata. Ora invece chi abusa di una donna va incontro a un processo e a una condanna, sempre». Il tema della violenza è stato tra gli argomenti centrali del convegno. L’Ordine degli avvocati napoletani ha avanzato la richiesta di programmare un giorno dedicato alla non violenza e si attende la risposta dell’Onu. Alla tavola rotonda era atteso oggi anche il premio Nobel per la pace Abdelaziz Essid ma per un improvviso lutto in famiglia l’avvocato tunisino è dovuto rientrare nel suo paese.

Il ruolo dell’avvocato, le sfide della professione, il diritto e la libertà da tutelare: sono stati questi i punti cruciali del confronto tra toghe provenienti da varie città italiane e dai diversi paesi dell’Europa, di Libano e paesi arabi. «Crediamo - dichiara Sara Chandler, presidente della Federazione degli Ordini forensi europei - in una collaborazione tra avvocati di diversi paesi per promuovere valori comuni, come la difesa di diritti dell’uomo, e in particolare la difesa delle persone più deboli e che hanno difficoltà di acceso alla giustizia sia per ragioni economiche sia per problemi sociali e politici. Tavole rotonde come questa sono importanti per avvicinare avvocati europei e portare avanti un progetto comune per migliorare la società e realizzare il ruolo dell’avvocato, il suo ruolo sociale». «Il ruolo dell’avvocato - aggiunge - va al di là delle divisioni politiche, ci sentiamo avvocati europei indipendentemente dalla Brexit e vogliamo continuare a lavorare insieme perché senza avvocati non c’è giustizia e senza giustizia non ci sarebbe difesa per i cittadini e verrebbe meno il sistema fondamentale su cui si basa la nostra democrazia».

Unità è l'obiettivo. «In un periodo in cui si assiste a una tendenza disgregante - spiega Maurizio Bianco, presidente dell’Ordine degli avvocati di Napoli - questo è un richiamo all’unità dell’avvocatura e delle forze sane dei paesi europei». «Oggi parliamo di legislazione europea, si parla di procura europea perché è necessaria questa aggregazione ma ancora non si aprla di avvocatura europea. Siamo indietro ma possiamo recuperare». Il convegno servirà a tracciare le linee di un nuovo manifesto dell’avvocatura: «Sarà un punto di partenza comune per avvocati europei e del Mediterraneo - conclude Bianco - che punta a identificare valori imprescindibili dei quali non si può tollerare la sopraffazione, anche in luoghi dove la tutela della libertà e della democrazia è pericolosa per la propria vita».  Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Corte di Appello di Napoli Giuseppe De Carolis di Possedi, il procuratore generale Luigi Riello, il sindaco Luigi de Magistris. E in rappresentanza del mondo forense, l’avvocato Alfredo Guarino, presidente della Camera internazionale, il presidente della Biblioteca “Alfredo de Marsico” e componente del consiglio forense napoletano Roberto Fiore, il segretario dell’Ordine degli avvocati di Napoli Vincenzo Pecorella, l’avvocato Alessandro Senatore, coordinatore della Commissione diritto internazionale degli avvocati di Napoli.

 
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