Gli invisibili di Napoli incrociano le braccia: la marcia degli esclusi paralizza la città

Napoli - Gli invisibili di Napoli incrociano le braccia
Napoli - Gli invisibili di Napoli incrociano le braccia
di Eduardo Improta
Venerdì 17 Novembre 2017, 12:13 - Ultimo agg. 15:04
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La manifestazione che si sta svolgendo in queste ore a Napoli sta paralizzando la città. A scendere in piazza, stamani, numerosi contesti associativi di Napoli  per la Marcia degli esclusi. Partiti in corteo da piazza Mancini raggiungeranno la la Prefettura in piazza del Pebliscito. La manifestazione vede come organizzatori, tra gli altri, Rete di solidarietà popolare, Insurgencia, Magnammece ‘o Pesone e l’ex OPG Je So Pazzo. Questa marcia ha un solo ed unico obiettivo: rivendicare i diritti dei cosiddetti “esclusi”, di coloro che non hanno voce all’interno di una realtà italiana diventata sempre più difficile negli ultimi anni.

In piazza si sono ritrovati emarginati, lavoratori precari e senza possibilità di usufruire di alcun contributo previdenziale, disoccupati costretti a vivere alla giornata o a lasciare la propria terra e i propri affetti, esodati “sospesi” tra l’aver perso il lavoro e il non poter ancora andare in pensione, migranti troppo spesso accusati di essere la causa di tutti i mali, studenti contestatori della cosiddetta “alternanza scuola-lavoro” e famiglie che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. Donne ed uomini di ogni età, tutti uniti per rivendicare i diritti che ogni cittadino dovrebbe avere: un lavoro, una casa, il diritto allo studio e servizi pubblici come sanità, trasporti, istruzione ed assistenza ai disabili, solo per citarne alcuni.
 

La Marcia degli esclusi unisce gli esponenti di primo piano di quel Paese Reale che troppo spesso sembra passare in secondo piano, di fatto invisibile rispetto a una politica sempre più lontana dalla gente. Sarà ricordata come una giornata all’insegna della condivisione di tante esperienze di solidarietà e organizzazione popolare, portate avanti da associazioni che si battono nel territorio partenopeo, affinché, a cominciare da quella di Napoli, possa cambiare anche la realtà nazionale.
 
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