Napoli, operatori del 118 denunciano le aggressioni in assemblea: interviene il manager Forlenza

Napoli, operatori del 118 denunciano le aggressioni in assemblea: interviene il manager Forlenza
di Melina Chiapparino
Mercoledì 22 Novembre 2017, 15:59 - Ultimo agg. 16:14
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«Aiutateci ad aiutarvi». E’ stato questo l’appello lanciato oggi durante l’incontro organizzato dall’Apet, l’associazione professionisti dell’emergenza territoriale 118 che ha portato all’attenzione pubblica la problematica della violenza contro il personale sanitario. E’ stato il Loreto Mare, uno degli ospedali cittadini maggiormente bersagliato da aggressioni e raid vandalici, ad ospitare dalle 9 del mattino, l’assemblea a cui ha preso parte il manager dell’Asl Napoli 1 Centro, Mario Forlenza e funzionari di Polizia di Stato, presenti in rappresentanza del Questore. Dai dati emersi durante l’incontro, la media delle aggressioni subite dal personale in servizio sulle ambulanze è di circa 2 episodi gravi al mese, vale a dire, episodi dove si attesta la necessità di cure ospedaliere per medici e infermieri picchiati ma, in realtà, sono numerose e quotidiane le aggressioni e le minacce verbali e fisiche non denunciate.
 
 

I motivi che scatenano le violenze vanno dai tempi di attesa per l’arrivo dei mezzi di soccorso, spesso considerati troppo lunghi dagli utenti, fino alla pretesa di poter scegliere il presidio ospedaliero di destinazione durante l’intervento di assistenza ma c’è di più. Tra i racconti portati all’attenzione dai camici bianchi e dagli infermieri in forza all’emergenza, sono emerse situazioni particolarmente a rischio durante le quali i lavoratori sono stati minacciati con armi oppure dove sono stati oggetto di sassaiole, traumi che hanno penalizzato le condizioni di lavoro soprattutto per il personale femminile. «Gli episodi di violenza contro gli operatori di ambulanza sono un’emergenza da sottoporre a tutti i livelli istituzionali ed è per questo motivo che abbiamo organizzato l’assemblea» ha dichiarato Natale De Falco, dell’Apet che ha messo sul tavolo tre richieste ben precise.

I sanitari hanno chiesto: il riconoscimento per loro della qualifica di pubblico ufficiale, così da far partire d’ufficio le denunce in caso di aggressioni, la considerazione degli atti di violenza come interruzione di pubblico servizio, la denuncia obbligatoria per danneggiamento da parte dell’Asl e la costituzione di parte civile del Comune di Napoli, della Regione e dell’Ordine dei medici. «Questi fenomeni sono in crescita ed ultimamente abbiamo registrato anche episodi di furti delle borse rianimative di cui sono dotate le ambulanze» aggiunge Manuel Ruggiero, uno degli organizzatori dell’assemblea e gestore della pagina di denuncia a disposizione dei sanitari su facebook dal titolo “Nessuno tocchi Ippocrate”.
 

Durante l’incontro i portavoce del Questore hanno espresso “massima collaborazione e sensibilità oltre all’invito a denunciare sempre e formalmente tutti gli episodi” e sono emersi anche i dati relativi alle carenze strutturali e funzionali del servizio 118, esposte da Carlo Spirito, legale di Federconsumatori del comparto Sanità che ha sottolineato l’insufficiente numero di ambulanze medicalizzate in servizio. Uno dei punti focali del dibattito, evidenziato da Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici è stata l’assenza, nella regione Campania, da ben 17 anni, dei corsi di formazione per l’emergenza che rende ancora più difficile il reperimento di personale preparato e destinato all’impiego nel 118. Altre criticità sono state evidenziate dagli interventi degli unici due politici presenti all’assemblea.

Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli ha lanciato l’idea di una multa per tutti coloro che abusano del servizio 118 con chiamate ingiustificate e la pentastellata Valeria Ciarambino, presidente della commissione trasparenza della Regione Campania, che ha indicato come il numero delle ambulanze in città e di medici, infermieri e autisti sui mezzi sia gravemente insufficiente rispetto alle esigenze del territorio. In ogni caso, sia la Ciarambino che Borelli hanno annunciato che ci sarà, da parte loro, «un interessamento concreto per fare in modo che la Regione attivi i corsi di formazione per il personale di emergenza ed anche il tentativo di arrivare in Parlamento per la proposta che riguarda il ruolo di pubblici ufficiali dei sanitari in servizio sulle ambulanze». Se da un lato ci si aspettava maggiore partecipazione degli operatori in un’aula decisamente non affollata è pur vero che in platea c’erano tutte le più alte dirigenze dei servizi in rete per l’emergenza territoriale a cominciare da Giuseppe Galano, direttore della centrale operativa del 118 e Giuseppe Russo, direttore del Loreto Mare e altri manager ospedalieri.


«Il personale in forza al 118 rappresenta quei lavoratori di frontiera che abbiamo intenzione di tutelare e mettere nelle migliori condizioni di lavoro- ha dichiarato Forlenza – per questo motivo, al mio insediamento, ho preteso il reclutamento di 60 unità da destinarvi ed a breve uscirà il bando per 20 medici che stiamo preparando». Per aggirare l’ostacolo che prevede la preparazione per l’emergenza dopo un corso di formazione che in Campania non viene realizzato da 17 anni, Forlenza ha destinato il bando anche a chi ha una specializzazione in Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza, seguendo il filone per cui con il miglioramento del servizio 118, necessariamente diminuiranno anche le aggressioni. «Stiamo affrontando tutte le difficoltà dovute al piano di rientro intervenuto dopo il 2007 ma abbiamo intenzione di andare incontro alle esigenze del personale – ha aggiunto Forlenza- per quanto riguarda le aggressioni, l’azienda è disposta a fare le denunce ma bisogna che i sanitari anche abbiano il coraggio di esporsi perché questa è anche una storia di coscienza civica di tutti noi».


Attualmente l’Asl Napoli 1 è dotata di 17 postazioni delle ambulanze in città, oltre a due che sono destinate alla stazione Garibaldi e a Capri ma solo 12 sono con il medico a bordo. Negli ultimi mesi, si sono registrati due episodi di turni, durante i quali mancava il medico sui mezzi, un allarme lanciato da Federconsumatori che si è fatto portavoce legale di numerose aggressioni denunciate. A conclusione del convegno, Forlenza ha annunciato che si farà «portavoce dell’esigenza di istitmuire nuovi corsi di formazione per l’emergenza territoriale». 
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