Tredicenne morto a Gragnano, i genitori ai pm e a De Luca: «Vogliamo soltanto giustizia e verità»

Tredicenne morto a Gragnano, i genitori ai pm e a De Luca: «Vogliamo soltanto giustizia e verità»
di Dario Sautto
Venerdì 9 Settembre 2022, 23:58 - Ultimo agg. 10 Settembre, 17:40
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«Vogliamo solo che si faccia verità e giustizia, era il nostro unico figlio». La festa della pasta di Gragnano è iniziata nel segno di Alessandro, il 13enne che ha perso la vita una settimana fa perché vittima di cyber-bullismo. I genitori del ragazzo hanno partecipato alla cerimonia di apertura della festa, incontrando prima il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e poi il procuratore generale di Napoli Luigi Riello e il capo della Procura di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso. Ai due magistrati i genitori hanno chiesto «verità e giustizia», prima di intrattenersi insieme al procuratore Fragliasso e ai carabinieri della stazione di Gragnano e della compagnia di Castellammare di Stabia per un colloquio più lungo.

Con De Luca i genitori del 13enne hanno avuto una chiacchierata privata, in uno dei portoni allestiti per la festa.

Il governatore ha chiesto informazioni sull’accaduto e su Alessandro, in un incontro molto confidenziale e riservato. Il presidente della Regione, poi, ha deciso di non rilasciare dichiarazioni, dopo aver fatto riferimento alla vicenda proprio ieri pomeriggio nel suo consueto monologo sui social. De Luca si è solo lasciato andare con due contestatori che gli chiedevano più interventi su sanità e trasporti. 

Ma la presenza della mamma e del papà di Alessandro non era un caso. Come primo evento della tre-giorni dedicata all’arte bianca gragnanese, è stato consegnato il primo Premio Gragnano Città della Pasta, assegnato all’associazione «Fare del bene» che si occupa di lotta al bullismo e che ha sviluppato diversi progetti anche in Campania, lo scorso aprile in una scuola di Quarto. «Qui a Gragnano faremo un progetto nelle scuole che si chiamerà “Mai più un banco vuoto”, dedicato alla memoria di Alessandro» hanno spiegato Giusy e Lorenzo, i due referenti dell’associazione, che hanno ricevuto il premio. Sul palco con loro sono saliti anche alcuni amici del 13enne che hanno indossato la maglietta bianca con il suo volto e la scritta «Alessandro vive». Nella platea anche i genitori, che hanno assistito commossi alla cerimonia e che parteciperanno a progetti contro il bullismo e il cyber-bullismo da portare nelle scuole, proprio in nome del loro figlio che non c’è più.

L’intera cerimonia, che si è tenuta nel chiostro che ospiterà il futuro Museo della Pasta, è stata aperta da un lungo applauso dei presenti in memoria del ragazzo. «La linea di demarcazione tra legalità e illegalità, tra legalità e criminalità deve essere sempre più netta a Gragnano – ha ribadito il sindaco Nello D’Auria – e se siamo qui è anche perché Alessandro ci teneva tanto. Era un cittadino attivo, mi aveva chiesto un campo di basket che sarà realizzato e porterà il suo nome. Ai genitori Alessandro aveva detto che voleva essere presente alla festa della pasta e non voleva andare alla casa al mare questo weekend». 

La giornata si era aperta con la presentazione della festa e con un singolare accordo firmato tra il sindaco di Gragnano e la senatrice americana Maria Sachs, italo-americana di Palm Beach legatissima all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, residente lì in Florida. «Noi mangiamo tanta pasta e la migliore è quella di Gragnano. Dobbiamo rafforzare il rapporto tra queste due realtà» ha detto la senatrice repubblicana. Il presidente del Consorzio della Pasta di Gragnano Igp, Massimo Menna, ha invece parlato dal palco: «La forza di Gragnano è il suo essere una grande azienda artigiana, dove il mestiere del pastaio si tramanda di generazione in generazione. Adesso, con noi lavorano le quarte e quinte generazioni. Gragnano ha voglia di crescere, di fare sempre meglio. La pasta è già presente in tutto il mondo, ma possiamo ancora guadagnare altre fette di mercato».
 

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