Non ha avuto la forza di reagire. Non ce l’ha fatta ad urlare, le parole le sono rimaste strozzate in gola, mentre - rimasta immobile - quell’uomo azzerava un sogno che si era fatto incubo reale. Una donna gabbata, derubata, defraudata dei sogni, disarcionata sul più bello. Non ha ancora compiuto 70 anni, quando la nonnina (ma anche “zia”, per tanti a Materdei) è costretta a denunciare il tabaccaio Gaetano Scutellaro, che - appena qualche ora prima - le ha sottratto il “gratta e vinci” da 500mila euro.
Un racconto che il Mattino è in grado di ripercorrere, alla luce di quanto riversato nella denuncia sporta ai carabinieri e di una serie di elementi raccolti nel quartiere.
Spiega la donna ai militari dell’arma: «Inizialmente non riuscivo a credere che tale vincita da 500mila euro fosse reale e per tale motivo, dopo aver più volte controllato e riletto le istruzioni, chiedevo al ragazzo che lavorava all’interno del negozio del tabaccaio di verificare la vincita, cosa che lo stesso effettuava, passando il biglietto vincente attraverso lo scanner per la verifica delle vincite. Il ragazzo, anch’egli stupito, mi confermava la vincita dell’importo di 500mila euro, chiamava immediatamente la moglie, che è la figlia del proprietario del tabaccaio, riferendole tale evento». Ed è a partire da questo momento, che la ruota della vita per la donna comincia a girare nel senso inverso. Una centrifuga che avrebbe paralizzato chiunque. Ma seguiamo il resto del racconto.
«Dopo alcuni minuti, giungeva all’interno della tabaccheria il proprietario dell’attività, che si chiama Gaetano, che si faceva consegnare il ticket vincente per poter a sua volta verificare la vincita». Bene, tutto chiaro? A sostegno del racconto della donna, ci sono le immagini ricavate dal circuito di videosorveglianza presente all’interno del locale, in una sequenza finita dinanzi al gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che dovrà convalidare o meno il fermo a carico di Scutellaro. «Quell’uomo mi ha chiesto di aspettare all’interno dell’attività, dicendomi che sarebbe tornato subito». Un “torno subito” sibilato da un uomo con un casco grigio, che non ha alcuna esitazione - è questa l’accusa - ad agire contro una donna anziana. Ma il resto del racconto riguarda gli stati d’animo che congelano le corde vocali, che pietrificano le gambe della signora che, in almeno due ore di attesa, riesce appena a contattare il nipote.
«In quei frangenti, visto i momenti concitati e l’emozione per la vincita, non mi rendevo conto di nulla e non riuscivo a bloccare il signor Gaetano, che saliva a bordo di uno scooter, portando con sé il ticket vincente, dirigendosi verso Santa Teresa degli scalzi, senza più far ritorno presso la ricevitoria. Ho atteso invano il rientro del signor Gaetano, fino alle 12, mentre il ragazzo del negozio, parente del signor Gaetano, mi riferiva che avrebbero fatto il possibile per rintracciare quell’uomo e farlo ritornare presso la ricevitoria per restituirmi il mio tagliando». Intanto, in quella mattinata del due settembre, la fuga del “signor Gaetano” entra nel tam tam del vicolo. Nella ricevitoria resta una donna sola, senza più sorriso, accanto al nipote, di fronte al dipendente della tabaccheria che sembra imprecare contro il suocero. Chi e perché abbia contattato il “signor Gaetano” è un altro argomento di indagine.