Green pass al Comune di Napoli: mille «controllori» per cinquemila dipendenti

Green pass al Comune di Napoli: mille «controllori» per cinquemila dipendenti
di Paolo Barbuto
Venerdì 15 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 16 Ottobre, 08:06
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Il Comune di Napoli ha più di trecento sedi tra uffici centrali, uffici distaccati, municipalità, asili nido. Per ognuna delle sedi è stato necessario nominare tre responsabili del controllo dei green pass: quasi mille controllori per una struttura che ha cinquemila dipendenti. Un quinto del personale dovrà provvedere al controllo del green pass e i quasi mille controllori dovranno pure controllarsi a vicenda prima di entrare in ufficio. Il paradosso della macchina organizzativa dei controlli sta tutto in questi numeri che, tra l'altro, non comprendono le partecipate: anche in Anm, Abc, Napoliservizi, Asìa è stato necessario predisporre un'analoga organizzazione i cui risultati potranno essere verificati solo alla prova del fuoco di stamattina.

L'amministrazione centrale ha predisposto norme generali che poi ha inviato a ciascun dirigente del Comune di Napoli affinché le mettesse in pratica. Ogni singola struttura ha dovuto, così, prevedere un'organizzazione interna con la nomina di responsabili dei controlli ai quali è stato imposto di verificare il green pass dei colleghi. Questo è il primo tema che ha prodotto malumori da parte dei sindacati «è appena opportuno ricordare che l'accettazione della nomina per verificare la certificazione, da parte del personale comunale non adibito a tale mansione, è del tutto volontaria perché non riconducibile al dettato contrattuale né tanto meno prevista obbligatoria dalla legge», ha tuonato Agostino Anselmi, coordinatore napoletano della Cisl funzione pubblica.

Insomma, chi viene destinato al controllo non è tenuto ad accettare. 

C'è, poi, una questione di non secondario ordine che riguarda i possibili affollamenti agli ingressi nelle sedi comunali più ricche di personale. Il luogo simbolo è Palazzo San Giacomo, sede centrale del Comune, edificio dove siedono sindaco e Giunta oltre a centinaia di altri addetti: in tutto sono più di trecento.

Cosa accadrà da stamane quando i trecento comunali che lavorano all'interno di palazzo San Giacomo si presenteranno al lavoro e dovranno essere sottoposti al controllo del green pass prima di andare a timbrare?

Prevedibilmente si verrà a generare una lunghissima coda che produrrà ritardi agli ingressi. Non è stato previsto un accesso scaglionato del personale, né alla sede centrale né in nessun'altra sede: «Ma un eventuale ritardo al lavoro per motivi di controllo non potrà mai essere addebitato al singolo dipendente - dice con vigore Anselmi - pure su questo l'Amministrazione dovrà fornire chiarimenti, anche perché in questa fase organizzativa nessuno ha ritenuto opportuno sentire la voce dei lavoratori, dei sindacati». 

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Nelle partecipate le situazione di caos è analoga. Da Asìa ad Anm, ciascuna struttura ha cercato di organizzarsi, anche se le difficoltà sono palesi: chi si occupa di controllare il green pass al deposito della Metropolitana dove i macchinisti iniziano il turno di lavoro? Chi controlla la documentazione sanitaria dei netturbini che partono da varie zone della città? Le soluzioni sono state varie, nella maggior parte dei casi a controllare sarà il responsabile della singola struttura che, però, resterà a sua volta senza controllo.

C'è particolare tensione per il trasporto pubblico, in Anm sono in centinaia senza green pass e potrebbero (decideranno solo questa mattina) presentarsi al lavoro senza aver effettuato il tampone: rispedirli a casa equivarrebbe a cancellare i trasporti pubblici in città. 

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