Covid a Napoli, il rettore del Convitto nazionale Vittorio Emanuele II: «In aula con il Green pass, così la scuola è più sicura»

Covid a Napoli, il rettore del Convitto nazionale Vittorio Emanuele II: «In aula con il Green pass, così la scuola è più sicura»
di Mariagiovanna Capone
Sabato 24 Luglio 2021, 14:00 - Ultimo agg. 25 Luglio, 09:27
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Mentre il dibattito sul Green pass per il rientro a scuola è più che mai acceso e il governo Draghi si è preso del tempo per chiarire le modalità di rientro in aula a settembre, a Napoli c'è la prima istituzione scolastica che ha anticipato le decisioni. Dal primo settembre, il Convitto nazionale Vittorio Emanuele II «procederà a richiedere l'attestazione di avvenuta vaccinazione (Green pass), sia per il personale scolastico che per gli allievi». Non si stratta però di «un obbligo a vaccinarsi» spiega il rettore dirigente scolastico Silvana Dovere, ma «di una rilevazione di dati necessari per la pianificazione dell'avvio dell'anno scolastico». 

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Rettore Dovere, la sua circolare ha scatenato un putiferio.
«Mi meraviglia.

L'ho letta e riletta e non trovo appigli per fraintendimenti. Capisco che il tema sia caldo, sia quello del Green pass che dei vaccini, ma la circolare è una richiesta di informazioni pura e semplice. Da parte mia, come di qualsiasi altra istituzione scolastica, non c'è e non ci sarà mai nessuna richiesta di obbligatorietà vaccinale. Ho solo chiesto a coloro che hanno scelto di vaccinarsi spontaneamente, di comunicarmelo. Tutto qui».

A qual fine?
«È una semplice rilevazione di dati, richiesta dopo le indicazioni del Comitato tecnico scientifico del 12 luglio e della nota esplicativa del 22 luglio del ministero dell'Istruzione, in cui si fa riferimento ai provvedimenti che le scuole dovranno mettere in atto in base anche alla proporzione dei vaccinati che si troveranno nell'istituzione scolastica. Nel dettaglio, c'è il quesito 2 del verbale del Cts, che dice: in caso di vaccinazione completata al 60% entro la prima settimana di settembre del personale scolastico - docente e non - e degli studenti tra i 12 e i 18 anni potrò superare la regola del distanziamento fisico di un metro tra le rime buccali e quindi attuare un piano d'aule con parametri diversi rispetto a una percentuale inferiore. Mi sembra chiaro che per riuscirci devo essere a conoscenza del numero di persone vaccinate, sia tra il personale scolastico che tra gli studenti. Informazioni utili non solo per le attività didattiche, però».

E quali altre attività?
«Il Convitto comprende scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado. Per circa il 10 per cento dei mille studenti è previsto la stanzialità, il convitto, appunto. I ragazzi di varie fasce d'età studiano, mangiano e dormono qui. Tornano a casa il sabato e rientrano il lunedì, e questo ci crea non poche ansie. Se ci fosse il 60 per cento di vaccinati dovremo mantenere, almeno secondo le attuali prescrizioni, l'obbligo della mascherina, ma potremo con molta più elasticità derogare rispetto almeno a questi parametri che erano vigenti in stato di emergenza. Non abbassiamo la guardia, ma almeno saremo un po' più sereni. Serenità che viene proprio dalla pianificazione dettagliata delle aule e della refezione che nasce con l'invio del Green pass, ma non mi verrebbe mai in mente di pretendere che personale e studenti vadano a vaccinarsi, non mi compete. Con la mia circolare, ribadisco, non ho chiesto l'obbligo di vaccinarsi, non entro né in quello che è il libero arbitrio né nelle scelte personali dei cittadini, però ho il diritto e il dovere di rilevare i dati dei vaccinati che frequenteranno l'istituzione scolastica che dirigo».

C'è poi la constatazione, osservando i dati ufficiali della Regione Campania, che ormai manca meno del 4% del personale scolastico a essere vaccinato con la doppia dose.
«Al Convitto ho quasi la totalità del personale vaccinato. È grazie a questo comportamento virtuoso e anche alla rigida applicazione delle norme e dei protocolli che abbiamo avuto rarissimi casi di Covid. Continueremo a comportarci come abbiamo sempre fatto, con lo stesso rigore nel rispetto delle norme. Se avessi anche il cento per cento di vaccinati, non abbasserei la guardia e continuerei ad attenzionare al massimo personale e studenti».

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