Green pass, sì dalle imprese campane: ma spunta il nodo delle sostituzioni

Green pass, sì dalle imprese campane: ma spunta il nodo delle sostituzioni
di Valerio Iuliano
Domenica 19 Settembre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 19:47
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L’obbligo di Green pass per tutti i lavoratori è l’unico modo per non rischiare un nuovo blocco delle attività. Gli imprenditori campani sono tutti d’accordo. Ma dalle associazioni arriva la richiesta all’esecutivo di rivedere la norma, contenuta nella bozza del Dl, che prevede la sostituzione del lavoratore senza «carta verde» nelle aziende al di sotto dei 15 dipendenti. In vista del 15 ottobre, comunque, le imprese si preparano alla data che sancirà l’obbligo di “certificazione verde” per i loro dipendenti e per quelli dell’indotto. Sul territorio campano c’è chi sta già sperimentando le procedure. È il caso di Protom Group spa, società di consulenza direzionale e di servizi tecnologici, che dal 13 settembre ha introdotto il Green pass sul luogo di lavoro. «Tutti i nostri dipendenti lo esibiscono senza problemi - spiega il fondatore Fabio De Felice - e in questo modo abbiamo anticipato un processo che sta per diventare un obbligo di legge». La verifica della certificazione e le sostituzioni dei dipendenti che ne sono privi, intanto, sono le due questioni sulle quali in Campania si attendono le linee guida da parte del governo. 

«I controlli - spiega il presidente di Piccola industria di Confindustria Campania Pasquale Lampugnale - non sono complicati. Spetta all’impresa verificare il possesso e la validità del Green pass. Le app ci danno la possibilità di effettuarle rapidamente. Nella mia azienda, la Sidersan di Benevento, tutti i dipendenti sono vaccinati. Faremo una riunione nei prossimi giorni per mettere a punto tutti i dettagli. Avremo un addetto che se ne occuperà. I vaccini sono l’unica arma a nostra disposizione per evitare un rallentamento delle attività produttive». Per l’esponente della Confindustria «la sostituzione a partire dal quinto giorno, per un periodo massimo di 10 giorni, invece, non sarà molto semplice da attuare». Le sanzioni comprese tra 400 e 1500 euro per i dipendenti del settore privato sprovvisti del lasciapassare - oltre alla sospensione dello stipendio - contribuiranno presumibilmente a scoraggiare gli indecisi. Entro il 15 ottobre i datori di lavoro dovranno individuare i soggetti incaricati del controllo e della contestazione di eventuali violazioni. 

Anche tra i pubblici esercizi il provvedimento viene giudicato positivamente, soprattutto per gli effetti che produrrà sulla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro. «L’auspicio - sottolinea il presidente della Fipe Confcommercio Massimo Di Porzio - è che possa servire a raggiungere quell’immunità necessaria per scongiurare nuove chiusure».

Le aziende con pochi addetti hanno la possibilità di rimpiazzare il lavoratore senza il “certificato verde”, a partire dal quinto giorno. Un cambio temporaneo per un periodo massimo di 10 giorni, mentre il lavoratore sostituito non potrà essere reintegrato fino a quando non avrà il green pass. La norma inoltre viene considerata «oscura e di difficile applicazione» dalla Confcommercio.

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Da titolare del ristorante “Umberto” a Napoli, lo stesso Di Porzio sottolinea le difficoltà nell’assumere per soli 10 giorni un ipotetico chef: «In cucina bisogna creare una brigata e un gruppo che lavora insieme. Ci vuole pratica insieme per preparare i piatti o i dolci tipici del locale. Ogni chef ha una mano diversa e in dieci giorni non si riesce a fare gruppo». Le perplessità su un impiego di così breve durata valgono ovviamente per tutti i settori. E anche la Confesercenti, con il presidente regionale Vincenzo Schiavo, è sulla stessa lunghezza d’onda: «Per il testo definitivo che uscirà domani, abbiamo chiesto di eliminare la sostituzione del lavoratore senza Green pass per le aziende al di sotto dei 15 dipendenti, che hanno già tanti problemi a reperire personale». 

Il Green pass sarà obbligatorio anche per il personale degli alberghi. «Siamo già attrezzati - spiega Costanzo Jannotti Pecci, patron dell’Hotel Britannique e di Palazzo Caracciolo - perché disponiamo di strumenti, come ad esempio l’app verifica C-19, che ci consentiranno di stabilire la validità del Green pass. I nostri dipendenti sono tutti vaccinati. Attendiamo di sapere se l’obbligo vale anche per i nostri clienti».

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