Vaccinazioni, effetto Green pass: boom di richieste anche a Napoli per prenotare la prima puntura al braccio. Il via libera al decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che rende obbligatorio, dal 6 agosto, il passaporto vaccinale per sedersi al bar o al ristorante, per accedere a fiere, sagre e manifestazioni sportive oltre che andare in piscina o in palestra o viaggiare in aereo (come alternativa al certificato di guarigione dal Covid o a un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti) - ha fatto registrare un'impennata delle prenotazioni delle prime dosi passate da 894 del 12 luglio a oltre mille dal 19 luglio in poi quando si è iniziato a parlare del la nuova legge fino arrivare sabato a oltre 2 mila click sulla piattaforma. Un aumento parallelo a quello registrato su scala regionale: in questo caso del 9 per cento il 21 luglio scorso rispetto al giorno prima, del 25 per cento il giorno dopo fino a segnare un più 36 per cento il 23 luglio sul 22 in un trend di crescita destinato ad aumentare ancora.
Uno scenario nuovo dunque, quello che si profila all'orizzonte: da un lato si dovrà mettere nel conto un aumento delle richieste di vaccinazioni per prime dosi e dall'altro organizzare il nuovo piano ottimizzando le risorse. Ancora non è chiaro per quanto tempo ancora sarà necessario impegnare i grandi hub che resteranno a turno aperti almeno fino a quando non sarà smaltita l'enorme massa di richiami da fare. Per ogni prima dose in più c'è poi da programmare il richiamo su cui calcolare l'accantonamento delle dosi. Di questo e di altro si discuterà oggi presso la sede della Asl Napoli 1 in un vertice in cui il manager Ciro Verdoliva insieme al suo staff di informatici metterà a fuoco le principali necessità vaccinali di questo ultimo scorcio di luglio aggiornando l'algoritmo che presiede al calendario di settimana in settimana.
Ma in campo ci sono anche i 190 medici di famiglia vaccinatori della Asl che lavorano a studio e a domicilio, le Usca (unità mobili inviate direttamente dalla Asl e che stanno completando la profilassi per i fragili non autosufficienti) e i farmacisti che continuano a macinare dosi. Tutte articolazioni della medicina del territorio che probabilmente saranno impegnate massicciamente anche in autunno quando ci sarà da programmare le terze dosi per i primi vaccinati del gennaio scorso, a partire dai medici e dal personale sanitario. I medici di famiglia, a tutto il mese di giugno, da aprile, quando è stato siglata l'intesa regionale, hanno effettuato circa 30 mila punture in studio (28.974) e circa 5 mila a domicilio (4.829). Manca luglio ma il dato è pressoché simile in quanto si tratta di richiami, almeno per 80% dei casi. Non male per una categoria che era stata additata come recalcitrante. Si può fare ovviamente di più. Il dato di fondo è che la vaccinazione dal medico o dal farmacista costa molto meno della vaccinazione presso gli hub e cresce con il calare delle adesioni. Un ragionamento sulla sostenibilità della macchina vaccinale napoletana e non solo andrà fatta in vista della chiusura dei conti e dei bilanci di fine anno. Su questo fronte il governatore Vincenzo De Luca, in uno degli ultimi vertici dell'Unità di crisi, ha già detto a chiare lettere che non intende fare sconti e che eventuali tendenze al debito vanno aggredite e riassorbite entro la fine dell'anno.