Green pass da domani anche a Napoli: i ristoratori del lungomare pronti ad applicare le nuove regole

Ristorante al chiuso
Ristorante al chiuso
di Emma Onorato
Giovedì 5 Agosto 2021, 21:00 - Ultimo agg. 6 Agosto, 09:30
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«Siamo pronti ad accogliere questa novità del governo per lavorare in sicurezza e non chiudere più», esordisce così - alla vigilia dell'entrata in vigore del Green Pass - Mirco Martucci, titolare del ristorante I Re di Napoli e vicepresidente Fiepet Campania. Il tanto discusso certificato verde porterà una ventata di cambiamento per gli esercenti del settore che da domani devono controllare se i clienti, intenzionati ad accedere nelle sale interne dei ristoranti, sono in possesso del certificato verde (verificandone la validità): «Ci stiamo organizzando - spiega Martucci - una persona si posizionerà all'ingresso del locale per verificare chi è in possesso del Green Pass o del tampone - con esito negativo - effettuato 48 ore prima, inoltre cercheremo di tracciare le persone registrando i rispettivi nominativi per individuare chi ha riscontrato qualche problema, o per risalire a chi si è comportato in modo scorretto ». Mirco è fiducioso e spera che questa manovra del governo aiuti a far lavorare in modo più sicuro e lungimirante, affinché le attività commerciali riescano a produrre con continuità e a ritmo costante.  Anche Regina Margherita sembra essere pronta alle nuove regole legate al certificato verde e il direttore, Raffaele Muriello, comunica che il personale ha provveduto a scaricare l'app VerificaC19 per effettuare - attraverso la lettura del Qr code - i dovuti controlli agli avventori. «Se porta lavoro è bene, aspettiamo cosa succede», commenta Muriello che però sembra sollevare dei dubbi legati al nuovo protocollo: teme che la presenza di qualche falla possa creare non pochi disordini organizzativi. 

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«Cerchiamo di stare sempre al passo con le normative anche perché, purtroppo, abbiamo tanto da perdere -  è il commento del titolare di Molo 17, Francesco Cipolletta - ci adattiamo a tutto quello che ci viene chiesto, anche se a volte non condividiamo le scelte», conclude.

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