«Green pass a Napoli, noi pizzaioli penalizzati dalle misure anti-Covid»

«Green pass a Napoli, noi pizzaioli penalizzati dalle misure anti-Covid»
Venerdì 6 Agosto 2021, 19:28 - Ultimo agg. 22:17
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Si sentono penalizzati, discriminati, lavoratori di serie B perché sprovvisti di tavoli all'aperto. Sono i ristoratori e i pizzaioli del centro storico di Napoli dove sono in pochi, viste le dimensioni dei vicoli, ad avere spazi all'esterno, e che da oggi possono ammettere solo clienti in possesso di Green pass. Per ora i titolari dei locali non registrano cali di presenze ma c'è preoccupazione rispetto alla possibilità che la gente preferisca recarsi direttamente dove ci sono tavoli all'aperto. All'esterno della pizzeria Sorbillo oggi i clienti si sono messi rigorosamente in fila. 

All'ingresso una dipendente per controllare il Green pass o, soprattutto per gli stranieri, l'attestazione di un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore. Solo dopo le porte del locale si aprono, non per tutti: deve tornare indietro una donna incinta, che per la sua condizione non ha ancora effettuato il vaccino, e a cui il personale ha consigliato di recarsi in farmacia per effettuare un tampone rapido. «La misura ci penalizza - è il commento di Gino Sorbillo - e come già accaduto in passato si penalizzano la ristorazione, il wedding e il mondo dello spettacolo mentre poi si può salire tranquillamente su un aereo.

Davvero non lo capiamo». 

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Un'opinione condivisa dai ristoratori dei Decumani che invece speravano in un'estate diversa, «più libera» per provare a recuperare quanto perso a causa dei periodi di chiusura imposti dalle norme anti Covid nella stagione invernale. «Siamo sempre noi a pagare, si punta il dito sempre contro la ristorazione» dicono in molti ricordando che pur di lavorare in questo anno e mezzo di pandemia hanno sostenuto costi per adeguarsi a tutte le misure decise dal Governo dal distanziamento dei tavoli, all'installazione di pannelli divisori, dall'obbligo di mascherina per tutto il personale alla collocazione di gel igienizzanti nelle sale. 

Nel giorno del debutto del Green Pass alcuni ristoratori hanno riscontrato problemi nella procedura di verifica della validità della certificazione verde attraverso l'app governativa Verifica C-19, procedura che - lamentano - «rallenta l'accesso e lo smaltimento dei clientì. Green Pass necessario anche per chi ha voluto regalarsi una colazione o un aperitivo nei salottini liberty del Gambrinus, storico caffè partenopeo e meta anche per tanti Capi di Stato, dove l'accesso si è svolto senza problemi. Qualche difficoltà - come spiegato dal titolare Massimiliano Rosati - c'è stata solo con alcuni turisti britannici per problemi di lettura, tramite app, del Qr code di chi proviene dal Regno Unito, paese extra Ue.

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