Grumo Nevano, rivolta per fermare i Tir: «Fanno tremare i palazzi»

Grumo Nevano, rivolta per fermare i Tir: «Fanno tremare i palazzi»
di Luigi Maiello
Sabato 12 Marzo 2022, 09:45 - Ultimo agg. 12:50
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Via Dante Alighieri e viale Kennedy a rischio sismico. I residenti promuovono una petizione e chiedono al Comune rimedi contro il traffico pesante. La raccolta delle firme si terrà domani, in piazza San Pasquale, dalle 9,30 alle 12,30. A farsi promotore, il comitato di liberi cittadini di Grumo Nevano. Il contenuto della petizione è già stato anticipato al sindaco Gaetano Di Bernardo e al comandante della polizia municipale, Maria Di Vicino.

Via Dante lambisce la ferrovia e segna il confine con Frattamaggiore, che ha individuato proprio in questa zona, l'area dove sono poi stati realizzati numerosi insediamenti produttivi. Per l'accesso ci sono due alternative, la prima è quella ai confini tra Frattamaggiore e Arzano, dove c'è l'area di sviluppo industriale (Asi), la seconda è da via Dante, che si incunea nel centro abitato. Rispetto all'accesso dall'Asse mediano, l'ingresso alla zona Pip dal versante grumese è molto più vicino ed agevole. «In quest'area, dal 2002, sono state realizzate dal comune di Frattamaggiore le infrastrutture primarie (rete stradale, rete idrica, rete fognaria e rete elettrica per l'illuminazione delle strade) e 34 capannoni industriali», si legge nella premessa della petizione. Negli ultimi cinque anni, con l'inizio delle attività degli opifici presenti nell'area, è aumentato in modo esponenziale il traffico veicolare, anche di mezzi pesanti.

Da via Dante i camion attraversano via Kennedy per raggiungere via San Domenico, dove c'è lo svincolo della tangenziale dei comuni a Nord di Napoli. In questi ultimi anni, dunque, i residenti sono stati costretti a registrare continue oscillazioni sia per la velocità e la mole dei camion che per le condizioni della strada. Le sollecitazioni fanno vibrare le pareti dei palazzi prospicienti «pregiudicando l'integrità statica dei fabbricati». Il continuo transito dei mezzi pesanti sarebbe anche all'origine del dissesto del manto stradale delle due arterie.
La petizione pone l'accento non solo sui danni strutturali alle costruzioni a ridosso delle due strade ma anche sulle conseguenze negative «al benessere psicologico dei malcapitati abitanti».

Una situazione che peggiora giorno per giorno e che, ricorda il comitato, si trascina da oltre dieci anni, quando sono partite le prime segnalazioni. Cosa chiede la petizione? Innanzitutto, il divieto di transito dei mezzi di peso superiore a 35 quintali, il rifacimento del manto stradale e l'installazione di dissuasori di velocità. Misure che, quanto meno, potrebbero ridurre da subito il disagio.

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Il sindaco Di Bernardo replica: «Via Dante rientra nel primo lotto di strade da rifare, un'opera finanziata e appaltata, si attende solo il via ai lavori. In seguito saranno anche sistemati i dossi. Il limite di velocità c'è, per i controlli dobbiamo fare i conti con un organico di polizia municipale carente, puntiamo come deterrente sulla videosorveglianza: c'è un impegno della prefettura per un finanziamento di 244mila euro».
Una protesta analoga, reiterata da anni dai residenti di via Padre Mario Vergara, anche a Frattamaggiore, per il transito di mezzi pesanti, diretti a depositi della zona. Disagi che persistono nonostante i divieti apposti dopo le segnalazioni.

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