Guanti, mascherine e termoscanner: riparte anche Sorbillo in via Tribunali

Addetti controllano la temperatura ai clienti in attesa
Addetti controllano la temperatura ai clienti in attesa
di Antonio Folle
Giovedì 21 Maggio 2020, 17:44 - Ultimo agg. 23:35
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Guanti, mascherine, termoscanner all'ingresso e poi ancora gel lavamani, tavolini distanziati e continue sanificazioni degli spazi. Oggi, dopo il terribile lockdown che ha causato la chiusura delle attività di ristorazione, riparte anche la storica pizzeria di Gino Sorbillo a via Tribunali. All'esterno del famoso locale manca - e non poteva essere altrimenti - la folla delle grandi occasioni, ma in ogni caso Sorbillo si è detto fiducioso per il rilancio della ristorazione e della Campania dal punto di vista turistico.
 

 

Sorbillo ha voluto sottolineare come, proprio a causa del Coronavirus, anche con la ripartenza del servizio ai tavoli, per i ristoranti si prevedono crolli di fatturato che possono raggiungere "picchi" del 60%. «Oggi riapriamo per il servizio ai tavoli nel pieno rispetto delle normative regionali e nazionali che prescrivono le regole da tenere per questa nuova fase - ha spiegato Sorbillo - la nostra riapertura vuole essere un segnale di speranza anche per le tante attività che hanno deciso di non aprire ancora. In questo periodo non badiamo tanto al fatturato, che pure prevediamo in calo, ma alla sicurezza e alla soddisfazione dei nostri clienti. La Campania è stata la prima regione a chiudere e sicuramente sarà la prima a ripartire da tutti i punti di vista».
 

In altre zone del centro storico sono numerose le piccole trattorie e le piccole pizzerie che hanno preferito non rialzare le serrande a causa delle regole stringenti sul distanziamento sociale. «Ovviamente - prosegue Sorbillo - ognuno ha le sue esigenze sia dal punto di vista dei fitti da pagare che dal punto di vista dei dipendenti da mantenere. Comprendo benissimo il punto di vista di chi ha deciso per il momento di restare chiuso. Noi vorremmo che tutti potessero riaprire - continua ancora - ma purtroppo se non si riapre non è colpa di nessuno. Tutto quello che si doveva fare è stato fatto nei tempi giusti. Anche questa apertura di oggi testimonia che si poteva fare e che bisognava aspettare solo i tempi giusti».

Mentre in città infuria la polemica sui nuovi orari di chiusura imposti dalla Regione - polemica capitanata da alcune attività situate nei luoghi della movida e dallo stesso sindaco de Magistris - Gino Sorbillo è laconico: «A proposito dei nuovi orari di chiusura che prevedono lo stop alle 23.00 si stanno sentendo molte polemiche in giro - spiega - io sono convinto che se questi orari sono stati imposti per il bene collettivo va bene così».
Poi l'appello ai napoletani: «Mi sento di chiedere ai miei concittadini di continuare a rispettare le regole del distanziamento sociale, di non cercare di fare i furbi e di non cercare di forzare. Prima finirà questa fase e prima ritorneremo alle nostre vite normali».

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