La guerra delle ecoballe, De Luca
attacca i sindaci di Giugliano e Qualiano

La guerra delle ecoballe, De Luca attacca i sindaci di Giugliano e Qualiano
di Maria Rosaria Ferrara
Venerdì 2 Aprile 2021, 09:51 - Ultimo agg. 3 Aprile, 09:42
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«La demagogia, il comitatismo, le scemenze senza dare alternative non sono più tollerabili». Non ha intenzione di arretrare di un millimetro il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell'iter di costruzione dell'impianto di smaltimento delle ecoballe previsto a Giugliano. E a fermarlo, pare di capire, non potrà essere neppure l'ostilità dei sindaci della zona. I primi cittadini di Giugliano, Qualiano, Villaricca sono sul piede di guerra e, solo la scorsa settimana, si sono riuniti proprio per discutere delle azioni da intraprendere. Il sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi, ha deciso di adire alle vie legali. Vuole presentare ricorso contro la struttura prevista nella ex centrale turbogas di Ponte Riccio o quantomeno ha intenzione di sostenere il ricorso al Tar già presentato dal comune di Qualiano. Demagogia per De Luca. Il presidente, nel corso della visita ieri al centro per ragazzi con sindrome di autismo BlunAuti di Qualiano, ha rivendicato la scelta e l'impegno del suo governo nel piano di rimozione delle ecoballe. «Dialoghiamo con tutti, ma il tempo della demagogia e della stupidità è finito - ha detto De Luca - Scemenze non sono più tollerabili. Stiamo bonificando dopo 20 anni un territorio che è stato martirizzato. Dovremmo andare a prendere a casa quelli che hanno deciso di devastare questo territorio scaricando 4 milioni e mezzo di ecoballe. Oggi stiamo lavorando per risolvere questo problema. Quindi lavoriamo con serietà e finiamola con la demagogia».


L'impianto non ha il benestare dei sindaci della zona, eccetto il primo cittadino di Mugnano, Luigi Sarnataro, secondo cui «ora bisogna vigilare su ciò che viene realizzato ma dire di no a prescindere senza un'alternativa non ha senso». L'iter da parte della Regione è ormai in fase avanzata: da qualche giorno sono anche ufficialmente partiti i lavori. Ma sulla struttura, che dovrebbe eliminare i rifiuti di Taverna del Re, come detto, pende il ricorso presentato dall'amministrazione di Qualiano. Questo impianto dovrebbe smaltire un milione e 800mila tonnellate di rifiuti. Un modo per De Luca per «garantire la salute dei cittadini». «Ancora oggi paghiamo 130mila euro al giorno di sanzione europea per non aver eliminato i problemi - ha tuonato - L'impegno della Regione è eliminare dal territorio le ecoballe.

Abbiamo contrattualizzato le aziende che devono farlo. Abbiamo già risolto per un terzo il problema. Adesso dobbiamo realizzare 15 impianti di compostaggio per la lavorazione dell'umido e dobbiamo bonificare completamente il territorio. Stiamo facendo quello che stiamo facendo per ridare la vita, per ridare qualità all'ambiente e per bonificare il territorio che altri hanno massacrato».

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Il primo cittadino di Qualiano, da sempre ostile al progetto, rivendica la scelta di ricorrere al Tar: «Il nostro ricorso è datato un anno e mezzo fa, se fosse stato una scemenza non si sarebbe costituita l'intera avvocatura della Regione» dice Raffaele de Leonardis, che spiega: «Terminato lo smaltimento delle ecoballe, quale sarà la destinazione futura? Non siamo quelli del no a prescindere ma ci dicessero qual è la vocazione che deve avere questo territorio. Questi impianti sono in netto contrasto con la politica volta al turismo di cui spesso si è parlato per il litorale o Lago Patria. Se invece dobbiamo essere il polo industriale di smaltimento di ecoballe e rifiuti, ce lo dicessero, così le nostre economie si adegueranno». Il problema per il sindaco di Giugliano è dato dall'ubicazione della struttura dedicata alle ecoballe. «È preferibile farlo in loco - dice Pirozzi - Abbiamo nominato un legale non solo per l'impianto turbogas, ma per una serie di impianti su Giugliano. Resisteremo in giudizio fino a che la legge non ci darà torto, poi c'è il tema della responsabilità politica. I sindaci l'hanno assunta affermando il no a quell'impianto, perché questo principio non vale anche per i consiglieri regionali della zona?».
 

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