Ospedale Cardarelli di Napoli, è caos barelle: scatta lo stop ai ricoveri

Ospedale Cardarelli di Napoli, è caos barelle: scatta lo stop ai ricoveri
di Melina Chiapparino
Giovedì 14 Ottobre 2021, 11:01 - Ultimo agg. 15 Ottobre, 12:18
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L'emergenza diventa cronica all'ospedale Cardarelli ancora invaso dalla barellopoli che occupa il presidio da più di dieci giorni. Tra le mura del pronto soccorso e dell'annesso reparto Obi, deputato all'Osservazione breve, sono più di 100 i pazienti sistemati sulle lettighe a rotelle ma anche molti reparti sono in sofferenza per lo stesso motivo. Il rischio che questa situazione possa «interferire con lo svolgimento delle attività assistenziali» ha portato il bad manager, Ciro Coppola, ha disporre «il blocco dell'attività di ricovero programmata» come si legge nella sua disposizione emessa ieri pomeriggio. 

È il secondo stop che colpisce il nosocomio in poco più di una settimana.

Lo scorso 4 ottobre, la preoccupante presenza di circa 130 barelle, tra il pronto soccorso e l'Osservazione breve, ha comportato l'adozione di una misura straordinaria da parte della direzione ospedaliera con il blocco temporaneo degli accessi al pronto soccorso, ad eccezione di urgenze ed emergenze. In quell'occasione, la disposizione, firmata sempre dal bad manager Coppola, dichiarava apertamente «la saturazione della capacità ricettiva dell'area Urgenza Emergenza» dell'ospedale ma ad oggi, nulla sembra essere cambiato. Lo stop degli ingressi, durato poco più di 24 ore, infatti, non è riuscito a decongestionare la situazione che, a distanza di 9 giorni, è nuovamente esplosa. In realtà, nonostante gli sforzi strategici della direzione e l'impegno di tutti gli operatori sanitari, nel presidio collinare è in atto «la totale saturazione della capacità ricettiva massimale dell'area dell'Urgenza e Emergenza» come si legge nel documento firmato ieri da Coppola che sottolinea «la presenza di oltre 100 pazienti in pronto soccorso e Obi e di diverse barelle presenti nelle Unità Operative di degenza, afferenti all'area della Urgenza e Emergenza». In pratica, la presenza di lettighe a rotelle sta cominciando a diventare un problema anche per i 16 reparti, citati nella nota che comprendono praticamente tutte le Unità Operative del presidio da Chirurgia generale e Ortopedia, Neurologia e molte altre. 

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Da ieri, dunque, sono stati bloccati tutti i ricoveri programmati e solo una condizione clinica di emergenza, potrà assicurare la presa in carico del paziente ora che il Cardarelli è saturo per quanto riguarda la sua capacità ricettiva. Anche stavolta si tratta di una «misura straordinaria» e, si tratta comunque, di un provvedimento temporaneo «fino a nuova comunicazione» ma, inevitabilmente, lo stop sta già provocando un significativo rallentamento nel funzionamento ordinario del presidio. A pagare più degli altri, il prezzo di questo provvedimento straordinario, sono i pazienti in lista di attesa, per i quali si allungano ulteriormente i tempi per gli interventi programmati che pur non avendo il carattere di urgenza, molto spesso riguardano patologie che incidono negativamente sulla qualità di vita dell'ammalato. Gli unici pazienti esclusi dal blocco delle attività programmate, sono gli oncologici «per i quali il ricovero si configura come emergenza non ulteriormente prorogabile» si legge nella nota di Coppola che fa eccezione anche per i «pazienti in cui le condizioni cliniche contingenti impongono il ricovero come urgenza indifferibile». 

«Il blocco è una misura che i testi di management sanitario prevedono - spiega Giuseppe Longo, direttore generale del Cardarelli - quando c'è un iperaflusso, tra le misure, si può prevedere la sospensione dei ricoveri il elezione facendo spazio all'urgenza che avrà più letti su cui appoggiare gli ammalati». Dunque, si tratta «di misure che è necessario mettere in atto perché, diversamente, mostri un comportamento passivo nei confronti di situazioni che prevedono invece di mettere in atto specifici provvedimenti» insiste il manager che ha deliberato un atto aziendale «per contrastare l'iperafflusso nel presidio». Resta da vedere cosa succederà dopo la nota emessa dalla Regione Campania, il 7 ottobre scorso, che per alleviare il pressing sul Cardarelli, ha disposto la conversione dei posti letto Covid in ordinari all'ospedale del Mare e al Loreto Mare dove è previsto anche un pronto soccorso di I livello e l'apertura del pronto soccorso all'ospedale Giovanni Bosco.

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