I palombari del Comsubin bonificano i fondali di Banco Miseno da residuati bellici ad oltre 40 metri di profondità

I palombari del Comsubin bonificano i fondali di Banco Miseno da residuati bellici ad oltre 40 metri di profondità
di Ebe Pierini
Domenica 22 Novembre 2020, 16:54 - Ultimo agg. 16:55
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Missione compiuta per il palombari del Comando Subacquei e Incursori dei Nuclei SDAI di Napoli e La Spezia che hanno portato a termine due importanti operazioni di bonifica di ordigni con il supporto di nave Anteo. Gli interventi sono avvenuti al largo di Banco Miseno e Follonica ed hanno riguardato diversi manufatti inesplosi risalenti alla seconda guerra mondiale.

 

In particolare il Nucleo SDAI di Napoli, in concorso con nave Anteo, il cui team di palombari è stato integrato con un’aliquota di operatori del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare, ha condotto delicate operazioni subacquee ed E.O.D. (Explosive Ordnance Disposal) nelle acque di Banco Miseno, tese a garantire la continuità territoriale delle isole di Ischia e Procida con il porto di Pozzuoli e dove insiste una consistente presenza di vari ordigni residuati bellici. Le operazioni hanno permesso di rinvenire, elevati quantitativi di proiettili di grosso, medio e piccolo calibro e numerosi contenitori di mine antiuomo di tipo “butterfly”. Gli ordigni segnalati da subacquei sportivi, giacevano a profondità comprese tra i 36 e i 45 metri. I palombari sono quindi intervenuti a profondità maggiori di 40 metri grazie agli impianti iperbarici di nave Anteo che hanno assicurato l’adeguato supporto di sicurezza per immersioni così profonde e prolungate. Tutti i residuati bellici rinvenuti, posti in appositi contenitori e recuperati con palloni di sollevamento sono stati successivamente rimorchiati e posizionati nella zona di sicurezza individuata dalla competente autorità marittima, dove sono state messe in atto le consolidate procedure, in uso dai palombari della Marina Militare, propedeutiche alla successiva fase di neutralizzazione degli ordigni esplosivi.

Le operazioni di localizzazione, riconoscimento e rimozione, condotte dai responsabili delle operazioni, sono state effettuate preservando l’ecosistema marino e senza causare danni a cose e persone.

Il gruppo SDAI di La Spezia invece ha bonificato il fondale di Follonica a seguito del ritrovamento, a circa 20 metri di profondità, di mine da fondo tedesche ad influenza magnetica di tipo “GG”, contenenti oltre 700 chili di hexanite, un potente esplosivo utilizzato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale nelle loro armi subacquee. Questo straordinario ritrovamento è avvenuto nel ambito dell’operazione “Cerboli Pulita” volta alla ricerca e recupero di ecoballe di combustibile solido secondario disperse nel golfo di Follonica nel 2015. Durante le fasi di mappatura del fondale sono stati infatti individuati dei contatti che inizialmente ipotizzati come ecoballe si sono poi rivelati, in esito all’ispezione condotta dai palombari della Marina, mine da fondo.

Chiunque dovesse trovare oggetti che, per forme e dimensioni, possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, non deve toccare o manomettere questi manufatti possono essere molto pericolosi. Si deve provvedere a denunciare immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri così da consentire l’intervento dei palombari della Marina al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare, laghi e fiumi.

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