Napoli, il dramma degli ex dipendenti Giraservice: «Lasciati soli a salvare 137 famiglie»

Napoli, il dramma degli ex dipendenti Giraservice: «Lasciati soli a salvare 137 famiglie»
di Alessandra Martino
Martedì 4 Gennaio 2022, 17:42
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Dopo 20 anni di lavoro si ritrovano a 50 anni senza un lavoro e dover ricominciare tutto daccapo. Questa è la storia di tanti ex dipendenti di Giraservice che il 23 dicembre, ha licenziato ben 137 dipendenti.

Davide, Antonio si fanno portavoce dei tanti dipendenti che si ritrovano oggi a non potersi prendere cura delle loro famiglie. «Dopo 20 anni di lavoro, mi ritrovo ad avere il 23 dicembre, la letterina di Babbo Natale, in cui c'era scritto che da quel momento, mi sarei dovuto cercare un lavoro. -ha raccontato Antonio Del Gaudio, ex dipendente Giraservice. Io mi occupavo della distribuzione dei titoli di viaggio».

L'azienda Giraservice è chiusa. La società che per vent'anni si è occupata della distribuzione dei biglietti Unico Campania. A Napoli, attualmente chi distribuisce i titoli cartacei ai rivenditori autorizzati, in via provvisoria da un anno è l’azienda SIR (servizi in rete), ma che non ha assunto nessun dipendente della Giraservice.

In primavera si concluderà la gara che affiderà in via definita la distribuzione dei ticket per la Regione Campania.

Dal maggio 2020, si sono susseguiti incontri tra i lavoratori, sindacati e la Regione Campania. Incontri da cui sono emerse tante promesse, tra cui quella di un percorso di formazione propedeutico al reinserimento lavorativo. 

«Stiamo aspettando i corsi di formazione che, dovevano partire prima a novembre e poi a dicembre, siamo a gennaio e non è assolutamente cambiato nulla. -ha spiegato Marco Sansone, sindacalista USB-. Questi corsi di formazione mai partiti, sono essenziali per reinserimento nel mondo del lavoro. È un accordo che abbiamo siglato in Regione il 4 Agosto scorso, alla presenza del presidente Cascone, alla presenza dell’assessore regionale al lavoro, Marchiello e dell’assessore regionale alla formazione, Filippelli».

Lo scorso dicembre, i dipendenti, inoltre hanno avuto un ulteriore incontro con le istituzioni per discutere di quello che sarebbe stato il corso di formazione con tirocinio, che allo stato attuale, però, non c'è. Non c'è nessuna iniziativa che potrebbe accompagnarli nei prossimi mesi alla ricerca di nuove mansioni. 

«L’altro giorno, ho acceso il computer e mi sono messo a smanettare un po’ in rete per preparare un nuovo curriculum. A cinquant’anni, però, non è possibile ricominciare. -ha raccontato Davide Pecorelli, ex dipendete Giraservice-. Ho due bambini è non è semplice. In famiglia ero l’unico a lavorare. Oggi mi ritrovo ad essere disoccupato e a dover fare a cazzotti con la banca perché ho un mutuo da pagare».

I 137 ex di Giraservice, sono tutti in NASPI, hanno presentato la domanda entro il 31 dicembre, altrimenti, non riuscivano ad avere l’ammortizzatore sociale che permette loro di sopravvivere.

Attualmente, c’è una gara in corso che prevede l’assorbimento di circa 33 unità, che dovrà essere sviluppata entro il 25 di Gennaio. Ma chiaramente questa non risolve il disagio: «la gara è per distribuzione dei titoli di viaggio più 10 infopoint, ovviamente, la nostra paura è che la gara venga revocata di nuovo, come è successo qualche tempo fa, perché l’azienda a cui era stata giudicata la gara non aveva presentato la domanda della clausola sociale. -ha spiegato Del Gaudio-. La formazione è essenziale perché ci da una sicurezza. La gara pure se dovesse andar bene, l’azienda che si presenta e mette la clausola di salvaguardia, andrebbe ad assorbire solo 33 dipendenti. Non risolvendo il problema di tutti i lavoratori. Dovrebbe uscire un’altra gara, ma tutt’oggi non è uscito il bando. Queste vertenze sono previste da un anno».

Tutto questo è stato provocato dalla crisi finanziaria che nel 2020 ha colpito Giraservice, «quando le cose in azienda non andavano bene, noi volevamo scioperare la Prefettura ci ha sempre fermato perché il nostro era un servizio essenziale, non potevamo bloccare il servizio. -ha dichiarato Del Gaudio. - Le responsabilità, chiaramente le ha Giraservice, però, anche il Consorzio non ha colpa minore. Il Consorzio aveva il dovere di controllare».

«Attualmente in Campania le aziende di trasporto hanno bisogno di personale, che possa controllare, green pass, mascherina, il corretto svolgimento delle regole e noi abbiamo 137 lavoratori senza un lavoro che potrebbero ricoprire questo ruolo tranquillamente in base alle loro competenze. -Ha fatto notare il sindacalista Sansone-. Noi abbiamo chiesto alla Regione più volte di unire le due cose, anche attraverso un decreto regionale. Questa non è un’idea che viene da Usb ma è un’idea che propose all’epoca anche il ministro dei trasporti».

La questione più importante resta comunque quella morale: Ad oggi, non ci sono risposte da chi ne compete ma gli ex dipendenti, nonostante tutto non hanno perso la voglia di lottare per il loro futuro e delle proprie famiglie e hanno affermato: «Non ci arrenderemo, andremo anche a Roma se serve. Non possiamo essere trattati così. Questa è una vera ingiustizia!».  

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