Il giallo dell’israeliano sparito
a Capri: corpo ripescato ad Anzio

Il giallo dell’israeliano sparito a Capri: corpo ripescato ad Anzio
di Anna Maria Boniello
Mercoledì 24 Ottobre 2018, 23:59 - Ultimo agg. 25 Ottobre, 09:53
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Colpo di scena nel giallo dello skipper 62enne scomparso nella baia di Marina Piccola a Capri nella notte tra mercoledì 10 e 11 ottobre: un corpo è riemerso ad Anzio, e potrebbe essere il suo. L’uomo di nazionalità israeliana era in crociera nel golfo con un gruppo di persone che avevano noleggiato a Procida due imbarcazioni a vela presso la società Sail Italia, tra le compagnie più importanti per l’organizzazione di charter in barca a vela. Una gita finita tragicamente per il velista Doron Nahshoni di nazionalità israeliana, che si era allontanato a bordo del piccolo tender di tre metri per recarsi a trovare i suoi compagni di crociera che si trovavano su un’altra imbarcazione ormeggiata a qualche centinaia di metri di distanza. Da quel momento l’uomo è scomparso nel nulle, e fatto strano non è stato neanche ritrovato ne il gommone ne il piccolo fuoribordo e nemmeno i remi in dotazione. Ieri improvvisamente sul web si è diffusa la notizia del ritrovamento di un cadavere a largo di Anzio, e forse potrebbe essere lui l’uomo ritrovato in mare. 
 
A lanciare la notizia sono stati due autorevoli giornali israeliani «Times of Israel» alle 16.12 ed il «The Jerusalem Post» alle 16.51. Entrambi scrivevano che: il Ministero degli Esteri Israeliano annunciava che il corpo di un uomo era stato ritrovato in acque italiane in una zona lontana da quelle in cui era scomparso all’inizio di questo mese un loro connazionale. Il Ministero, secondo il Times of Israel, comunicava anche che per scoprire l’identità dell’uomo annegato e ritrovato verrà effettuato il test del dna per verificare la sua identità e scoprire se si tratta effettivamente del 62enne scomparso nelle acque di Capri il 10 ottobre.

Quel giorno anche l’ambasciatore israeliano contribuì a far partire le ricerche a cui si aggiunsero anche gli uomini di una compagnia assicurativa israeliana «The Phoenix». Venne impegnato un largo dispiegamento di uomini con mezzi aerei e navali che hanno partecipato per ben due settimane nelle operazioni di ricerca del disperso, ispezionando tutta la costa dell’isola di Capri ed in mare aperto elicotteri, arei e droni. Addirittura gli 007 israeliani hanno utilizzato attrezzature sonar e sub esperti per le ricerche in grotte marine. Èla prima volta a memoria dei marinai di Marina Grande che tante unità navali, aree e moderne tecnologie vengono impiegate per ricercare un disperso. Ma - giallo nel giallo - ora viene ritrovamento un cadavere e per risalire alla sua identità bisogna ricorrere all’esame del dna. Il corpo è in fase di decomposizione, e nemmeno un frammento del tender che sembra svanito nel nulla è stato ritrovato lungo quei 240 km di distanza tra Capri ed Anzio e 150 miglia di navigazione. Ma agli appassionati del mistero non è sfuggito un altro particolare. Le barche che ormeggiavano a Marina Piccola, con a bordo un equipaggio di dodici persone di cui sei affette da piccole disabilità e sei accompagnatori, con condizioni meteomarine ottime si trovavano nel versante sud dell’isola, ovvero sulla rotta che conduce a Positano ed Amalfi e cioè nel golfo di Salerno. Il corpo dell’uomo che potrebbe essere lo skipper israeliano è stato ritrovato ad Anzio, sul versante nord, opposto a quello da cui era partito, cioè nel golfo di Napoli sulla rotta di Ischia, Ventotene, Ponza ed Anzio. In un tratto di mare di fronte a quello di partenza e in acque avventurose dove è difficile navigare con un piccolo tender. 

Secondo alcune ricostruzioni l’ingegnere velista potrebbe essere arrivato a Marina Grande verso la punta di Tiberio che si trova in zona nord, e poi forse preso da un malore la sua piccola imbarcazione ha continuato il percorso spinta dalle correnti che in quel tratto di mare sono abbastanza potenti, tanto da trascinare il suo corpo in alto mare sino di Anzio. Ma fino a quando non si risalirà alla sua identità attraverso l’esame del dna, tutto ciò resta solamente un ipotesi, anche se le fonti israeliane danno quasi per certo che il cadavere ripescato ad Anzio sia proprio quello di Doron Nahshoni.
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