Il mercatino della monnezza si sposta nel Vasto: «Basta giocare a guardia e ladri, risolvano il problema»

Mercatino della monnezza nel quartiere Vasto
Mercatino della monnezza nel quartiere Vasto
di Antonio Folle
Mercoledì 22 Gennaio 2020, 20:43 - Ultimo agg. 23 Gennaio, 07:07
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Debellare il mercatino della monnezza gestito dagli extracomunitari non è possibile. Basta sloggiare gli stranieri - in massima parte rom - che lo organizzano ogni giorno per ritrovarsi le "pezze" in vendita poche strade più avanti. Questo è quello che stanno sperimentando ormai da diversi giorni i cittadini del quartiere Vasto, ormai diventata la nuova sede del mercatino abusivo sloggiato dagli uomini del maresciallo Zobel a porta Nolana, dove aveva scatenato aspre polemiche per il degrado annesso alla presenza dei mercatali abusivi. Come dimostrano anche diversi scatti fotografici dei residenti, via Firenze, parte del corso Novara e piazza Principe Umberto sono invase da gruppi di mercatali che rivendono per pochi spiccioli le merci raccattate tra i rifiuti.
 
 

I gestori del mercato della monnezza sembrano aver escogitato una nuova strategia per contrastare i pur ripetuti controlli da parte della polizia municipale. Non più lunghe file di venditori, ma piccole aree di vendita gestite da due o tre individui che fungono anche da "vedetta" per gli altri gruppi. Gli uomini del comandante Marraffino, impegnati ormai da mesi in una dura battaglia per il contrasto alla vendita abusiva, non riescono a tenere testa ad un mercato "liquido" che si sposta di strada in strada e di ora in ora. Il semplice sgombero, e gli abitanti del Vasto lo stanno sperimentando, non può bastare a risolvere una piaga che contribusce in maniera determinante a fare dell'area di piazza Garibaldi una delle più invivibili e degradate della città nonostante i recenti investimenti - con annesse inaugurazioni - della piazza-crocevia di tutti i principali flussi turistici.

«L'unico modo per risolvere questa situazione non è giocare a guardia e ladri con i venditori - ha spiegato Adelaide Dario del comitato Vasto-Nolana Progetto Napoli - attendiamo la creazione dell' area di libero scambio che la politica, sia a livello di quartiere che a livello cittadino ci aveva promesso mesi fa. Non è sufficiente sgomberare gli abusivi, dopo pochi minuti ce li ritroviamo allo stesso posto, più prepotenti di prima. Ci sono tanti giovani che hanno investito in questo quartiere e che vedono i loro sforzi vanificati giorno dopo giorno - prosegue l'attivista - non è giusto delegare ai soli vigili urbani il compito di debellare un fenomeno così invasivo. E' assolutamente necessario che la politica faccia la sua parte. Noi come comitato civico abbiamo inoltrato più esposti sia alla IV che alla II Municipalità. Le nostre richieste al momento non hanno avuto alcun seguito».

Mentre i cittadini protestano per la presenza dei venditori di monnezza, all'ombra della statua di Garibaldi continua a prosperare la vendita abusiva di prodotti alimentari, spesso cotti in strada su fornelli di fortuna ad uso e consumo dei tantissimi stranieri che possono acquistare pasti completi - senza alcuna certificazione sanitaria e in barba a qualsiasi regolamento comunale - per pochi spiccioli. Tanti i sequestri messi in campo dai caschi bianchi del Comune negli ultimi mesi ai danni dei famigerati "carrozzini", ma, come hanno più volte ammesso gli stessi vigili urbani, è come tagliare la testa di un'Idra. Militarizzare il territorio, anche a causa delle scarse forze a disposizione, è impossibile e così i comportamenti incivili e illegali messi in opera sia dagli stranieri che dagli italiani restano pressochè impuniti. 

Lo scorso mese di giugno, nel corso di una riunione della commissione Qualità della Vita presieduta da Francesco Vernetti e a cui presero parte alcuni esponenti della IV e della II Municipalità, la soluzione al problema dei mercatini della monnezza sembrava a un passo. I rimpasti nelle giunte - comunali e municipali - sembrano aver affossato definitivamente il progetto dell'area di libero scambio che doveva nascere a poca distanza dal parco della Marinella, dove dovevano essere delocalizzati - con le buone o con le cattive - tutti i mercatini della monnezza che oggi prosperano nell'indifferenza generale e per la disperazione dei residenti.

In molti cominciano a chiedersi se la costruzione di un mercatino semi-legale e parallelo sarebbe la soluzione definitiva al problema. Secondo le leggi vigenti nello stato italiano, infatti, recuperare e rivendere materiali dai cassonetti è formalmente illegale per motivi igienici. Difficile che nell'area di libero scambio - in ogni caso ancora ben lungi dall'essere progettata - si possa consentire la vendita libera di prodotti recuperati dai cassonetti. Ancora più complicato, infine, obbligare i venditori, quasi tutti di etnia rom e, molto spesso, nemmeno facilmente identificabili dalle forze dell'ordine, a sottostare ai rigidi regolamenti e agli ancora più rigidi orari di un'area di mercato legale. 
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