Colli Aminei, il muro della vergogna: «Da 4 anni aspettiamo i lavori»

Il muro della vergogna a viale Colli Aminei
Il muro della vergogna a viale Colli Aminei
di Antonio Folle
Sabato 19 Ottobre 2019, 14:17 - Ultimo agg. 16:59
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Il muro della vergogna di viale Colli Aminei è ormai entrato a pieno titolo nella storia, sia pure nella sua accezione più negativa, dell'area collinare della città. Da oltre quattro anni il muro perimetrale del parco Amendola attende un importante intervento di messa in sicurezza resosi necessario per il concreto rischio crollo della struttura. All'epoca dell'emergenza - il parco Amendola è passato da pochi anni dalla competenza dell'Iacp al Comune di Napoli - il muro perimetrale fu messo parzialmente in sicurezza con una pesante struttura di tubi d'acciaio. L'impalcatura avrebbe dovuto garantire la tenuta del muro solo per pochi mesi, il tempo necessario a realizzare e mettere in pratica un progetto per il rifacimento del muro su cui "spingono" centinaia di metri cubi di terra oltre a numerosi alberi ad alto fusto. 
 
 

Ad oggi, però, non solo il progetto non è stato realizzato, ma l'impalcatura stessa si è trasformata in un ricettacolo di immondizia. Paradossalmente anche la struttura di tubi d'acciaio è tra le vittime della burocrazia napoletana. All'interno dell'impalcatura di contenimento gli uomini di Asìa, secondo il loro statuto di servizio, non possono entrare. Napoliservizi, dall'altra parte, non è tenuta alla rimozione dei rifiuti. Si crea così un "intoppo" burocratico che ha come risultato la crescita di una vera e propria mini discarica. Petizioni popolari, raccolte di firme, giornate di protesta, striscioni e fin anche un esposto alla Procura della Repubblica non sono serviti a nulla. Il Comune di Napoli - tramite la sua partecipata Napoliservizi - nel 2016 ha realizzato solo un progetto di massima, dal valore di circa 300.000 euro, per la messa in sicurezza definitiva. Ma degli operai e dei lavori ancora nemmeno l'ombra.

Il tratto di viale Colli Aminei sui cui tronegga l'orribile impalcatura di metallo è percorso ogni giorno da centinaia di auto che percorrono la strada ad alta velocità. I pedoni, costretti ad attraversare in curva o a transitare nel bel mezzo della carreggiata, sono così quotidianamente esposti al rischio di essere investiti. 


«Insieme all'associazione Rosso Democratico - ha spiegato il consigliere della III Municipalità Gennaro Acampora - abbiamo avviato un esposto alla Procura della Repubblica già nel 2013. I responsabili di Napoliservizi, dopo una serie di sopralluoghi, annunciarono che il progetto per il rifacimento del muro era pronto e che si attendeva solo il finanziamento per dare il via ai lavori. Siamo nel 2019 e stiamo ancora aspettando che il Comune si decida a mettere finalmente in sicurezza questo tratto di strada. Di fatto - prosegue l'esponente del terzo parlamentino - non esiste alcuna soluzione per una strada così trafficata, non si è pensato nemmeno a creare un corridoio per la circolazione dei pedoni. Tanti esponenti dell'amministrazione comunale sono venuti in questi anni ai Colli Aminei per eventi e inaugurazioni, ma mai nessuno ha preso impegni seri e concreti per la messa in sicurezza di questo muro».

All'inerzia di palazzo San Giacomo si aggiunge, però, la solita inciviltà di alcuni cittadini. In molte ore della giornata -a pochi passi dal muro della vergogna ci sono alcune scuole - la carreggiata che costeggia il marciapiedi è occupata da lunghe file di auto che costringono i pedoni a pericolosissime "puntate" al centro della strada.  
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