Il Parco Verde di Caivano non si arrende, don Maurizio: Vogliamo qualcosa di concreto

Il Parco Verde di Caivano non si arrende, don Maurizio: Vogliamo qualcosa di concreto
di Rosaria Rocca
Lunedì 11 Luglio 2022, 23:06 - Ultimo agg. 12 Luglio, 00:01
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Il tempo nel Parco Verde di Caivano sembra essersi fermato così come le lancette dell’orologio sulla chiesa San Paolo Apostolo all’interno del rione. Una situazione di stallo che va avanti da almeno dieci anni nelle palazzine popolari, considerate dagli inquirenti il fulcro dello spaccio del Napoletano e del Casertano. In molti sono sfiduciati, ma c’è ancora una parte dei residenti che spera nel cambiamento. È proprio questa che ha incontrato l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Enzo Falco, nel cortile della chiesa di don Maurizio Patriciello. Tante sono state le tematiche affrontate tra cui i roghi tossici, le condizioni degli alloggi del rione e la carenza di agenti della municipale. 

 

La fascia tricolore ha chiesto il supporto dei cittadini: «Non è facile, non è semplice ma le battaglie si fanno anche per questo.

Con gli altri sindaci della provincia stiamo lottando contro i roghi tossici. Ho individuato otto criticità all’interno dell’area industriale. Ho scritto all’Arpac, al Prefetto e ai vigili del fuoco».

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Don Maurizio Patriciello è deciso a non mollare: «Queste puzze ancora ci stanno e da dove vengono lo sappiamo tutti quanti. Chi è che va a controllare cosa succede nelle campagne? Nessuno perché i vigili non ci sono. Sono sceso in campo dieci anni fa perché la puzza non mi faceva dormire la notte. Ancora oggi, queste puzze non ci fanno dormire. I problemi ci stanno e ci affliggono. Vogliamo qualcosa di concreto». 

In questo clima di confronto-scontro, da tutte le parti sono giunti i complimenti alla neo-compagnia dei carabinieri. È stata inaugurata solo da pochi giorni ma ha già fatto sentire, in maniera ancora più incisiva, la propria presenza sul territorio. All’evento erano presenti il capitano Antonio Maria Cavallo e il tenente Antonio La Motta. Presidi e controlli moltiplicati sul territorio per reprimere la criminalità e garantire un miglioramento della vivibilità. 

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