Napoli: via la discarica dal palazzo crollato, il professor Bellavista ritrova il suo balcone

Napoli: via la discarica dal palazzo crollato, il professor Bellavista ritrova il suo balcone
di Giuliana Covella
Lunedì 5 Agosto 2019, 09:24 - Ultimo agg. 09:25
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Un parcheggio nella discarica a cielo aperto su cui si affacciava il professor Bellavista, alias Luciano De Crescenzo. Dopo oltre trent'anni sono partiti i lavori di bonifica di ciò che restava di un palazzo crollato dopo il terremoto del 1980 in via Foria. Un'area che, col tempo, era diventata uno sversatoio illegale di rifiuti ordinari e straordinari. Uno scempio visibile dal balcone del protagonista di Così parlò Bellavista, film diretto e interpretato da De Crescenzo, che proprio nello storico palazzo al civico 106 allestì gran parte del set. Oggi quel luogo simbolo di degrado e abbandono torna a rinascere.
 
Dal crollo del palazzo ad angolo tra via Foria e vico Colonne, ciò che rimaneva delle fondamenta si è trasformato nel corso degli anni in una discarica abusiva. Decine le denunce seguite alle segnalazioni di residenti, che notte e giorno vedevano automezzi che arrivavano a sversare materiali di risulta, pneumatici, amianto e immondizia di ogni tipo, causando il proliferare di insetti e ratti che fuoriuscivano dall'area e invadevano strada e marciapiedi. «Quel palazzo crollò dopo i danni dovuti al sisma del 23 novembre '80 - ricorda Emanuele Minieri, uno dei residenti - abbiamo vissuto un incubo per oltre trent'anni con il via vai di tossicodipendenti, senza tetto che ci dormivano e i soliti incivili che sversavano di tutto, da pneumatici all'eternit. Oggi finalmente qualcosa si muove. Noi avremmo voluto un'area attrezzata per anziani e bambini del quartiere, poiché qui mancano spazi. Ma anche l'ipotesi di un parcheggio va bene, purché si riqualifichi l'area». Della stessa opinione è Concetta Marrano, un'altra residente: «Avevamo avviato una petizione per chiedere la bonifica dell'area, ma in tutti questi anni nessuno ci ha ascoltati. Ora ci sarà restituito uno spazio che potrebbe sopperire alla carenza di posti auto e moto nel rione. Mi sembra perciò un'ottima idea quella del parcheggio».

Sulle ceneri del palazzo diroccato di via Foria, divenuto una pattumiera a cielo aperto per oltre trent'anni, nascerà infatti un parcheggio per motorini. Da alcuni giorni sono a lavoro gli operai di una ditta privata che, per ora, non vuole pubblicità, ma che ha risolto un ostacolo burocratico durato anni e riqualificherà lo spazio con la realizzazione di un mini parking. A monitorare l'opera la IV Municipalità: «Finalmente l'assessorato ai lavori pubblici del Comune ha dato l'autorizzazione all'apertura del cantiere - dice il presidente Giampiero Perrella - dopo aver risolto il contenzioso tra l'Amministrazione comunale e il privato proprietario dell'area. Così dopo anni si è sbloccata un'impasse amministrativa che la rendeva inutilizzabile. In realtà la nostra idea era realizzare un giardino pubblico per i residenti con giochi per i bambini e spazi per anziani. Ma che ben venga il parcheggio, almeno si elimina un pericolo igienico-sanitario trentennale». Gli fa eco l'assessore all'ambiente Armando Simeone, promotore di una petizione per il restyling insieme al maestro Roberto De Simone, residente nel palazzo di via Foria 106: «Dopo anni di battaglie quell'area verrà restituita alla collettività. Ci dispiace solo - dice sarcastico - che il professor Bellavista non potrà vederlo».
 
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