Il provveditore: atto pesante della preside, manderemo un ispettore

Il provveditore: atto pesante della preside, manderemo un ispettore
di Rosa Palomba
Martedì 28 Novembre 2017, 08:00
3 Minuti di Lettura
«È già stato nominato un ispettore. Cercheremo di capire cosa non funziona al Flacco»: Luisa Franzese, dirigente dell'ufficio scolastico della Campania, ha deciso in poche ore. Il provvedimento disciplinare adottato al liceo classico di Portici le appare troppo deciso.
Dottoressa Franzese, cosa la inquieta?
«Il pensiero espresso dalla ragazza punita e dalle centinaia di suoi compagni che ieri hanno manifestato».
Cioè?
«Gli studenti mostrano disagio. Scontento, addirittura infelicità. Mi sembrano parole pesanti».
Più di quelle usate nel commento al post sul premio ottenuto in Estonia? Sono state usate parole tipo Vergogna e Disprezzo.
«L'educazione e il rispetto vanno sempre salvaguardati. Ma quel commento è stato fatto al di fuori dell'ambito strettamente scolastico».
Eppure ha scatenato un putiferio. Anzi, sette giorni di sospensione.
«Dovremo capire bene questa vicenda. Mi sembra un atto pesante. Una sorta di punizione esemplare. Per questo la situazione sarà valutata da un nostro ispettore».
Sembra che il commento della studentessa abbia aperto una sorta di vaso di Pandora.
«Ecco perché sono preoccupata».
Teme che al Flacco ci sia un clima troppo rigido?
«Se utilizziamo i social per diffondere notizie, informazioni e successi; se ne sfruttiamo le potenzialità e talvolta ne apprezziamo anche la potenza, allora dobbiamo essere anche pronti ad accettare le critiche del pubblico che ci legge. Certamente, in maniera rispettosa».

 

Eppure a volte strumenti come Whatsapp e Facebook in particolare, appaiono come mostri capaci di generare violenza, abusi e soprusi reali. E spesso lo sono.
«È un tipo di comunicazione che ci ha travolti. Noi tutti abbiamo ancora bisogno di capirne il funzionamento».
Quindi più tolleranza?
«Quando i commenti on line non rappresentano un pericolo né una minaccia, è meglio cercare di capire dialogando».
Si poteva fare anche con la ragazza in questione prima di intraprendere un'azione così forte come sette giorni di sospensione?
«Credo che sarebbe stato opportuno chiederle perché ha espresso sentimenti di disagio, darle la possibilità di spiegare».
Al Flacco i ragazzi parlano di mancanza di equilibrio.
«Credo che i nostri ispettori siano in grado di comprendere».
L'allieva è adesso delusa e amareggiata: non ha avuto l'appoggio di nessuno tra i suoi docenti.
«Anche questo va valutato. Mi sembra di capire che l'alunna sia entrata nel merito, nella sostanza dei fatti. Credo sia una ragazza che ha il proprio spessore intellettuale».
Magari il rapporto dirigenza scolastica-alunni sarà recuperato.
«Me lo auguro. Dobbiamo renderci conto che a quell'età i ragazzi sono idealisti, puntano a un mondo perfetto. Agli adulti il compito di educare ma anche di mediare».
L'uso costante e continuativo dei social rischia di dividere?
«Talvolta sì. Sembra ormai accertato che dietro un monitor tutto è più facile. Ma nel caso del Flacco non mi pare che qualcuno si sia nascosto: i ragazzi hanno chiaramente espresso il loro parere; la dirigente e il consiglio di classe hanno avviato una procedura. Tutto nero su bianco, anche se tutto nasce dal virtuale».
Cosa si aspetta adesso?
«Che non ci siano gogne mediatiche né rancori. E che si ipotizzi un cambio di rotta nei rapporti docenti-alunni».
E cosa si aspetta dalla relazione dell'ispettore che ha nominato e che sarà nell'istituto già da oggi?
«La verità».
I ragazzi hanno raccontato di un clima insopportabile, difficile, intimidatorio. Molti temono che tutto questo inciderà negativamente su profitto e condotta.
«I docenti del Flacco sono professionisti di primo livello. Credo proprio che chiarita questa vicenda i ragazzi possano proseguire serenamente il proprio percorso scolastico».
 
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