Vincenza Donzelli morta di parto a Napoli, funerali tra applausi e lacrime: «Sarai il nostro faro»

Vincenza Donzelli morta di parto a Napoli, funerali tra applausi e lacrime: «Sarai il nostro faro»
di Melina Chiapparino
Venerdì 26 Agosto 2022, 23:58 - Ultimo agg. 28 Agosto, 08:55
4 Minuti di Lettura

Commovente e appassionato. Così è stato l’ultimo addio a Vincenza Donzelli, la 43enne morta lo scorso 13 agosto in seguito alle complicanze dopo aver partorito il figlio. Le esequie della donna, fondatrice della Galleria Borbonica e operatrice culturale impegnata nella valorizzazione del patrimonio antico della città, si sono svolte ieri mattina nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, gremita di amici, parenti e conoscenti della «regina della città sotterranea», come è stata descritta nell’emozionante lettera del fratello Gianluca.

 

Il dolore dei familiari di Vincenza e del suo compagno, Andrea Cannavale, produttore cinematografico figlio del noto attore Enzo, è stato racchiuso tra lacrime e abbracci con grande riservatezza, fin dai primi momenti di raccoglimento nel cortile del palazzo Serra di Cassano. Da via Monte di Dio, dove Vincenza ha fatto nascere la sua associazione «Interno A 14», è partito il corteo che ha preceduto le esequie. Sul feretro della donna, in mezzo a fiori, c’era anche la maglietta arancione, simbolo della «Via delle memorie», il tour sotterraneo voluto da Enza a costo di far bucare le pareti dei locali di sua proprietà. Durante l’appassionata omelia di Don Carmine Nappo, coinvolto spesso nelle iniziative dell’operatrice culturale, Vincenza è stata definita «una pagina di Vangelo per la sua vita all’insegna di una passione costruttiva e dell’amore, sia in famiglia che nel lavoro».

Per questi motivi, come ha sottolineato il parroco «i semi di Vincenza devono continuare a germogliare». L’omelia di Don Carmine si è conclusa con le parole di Andrea Cannavale che, subito dopo la tragedia, aveva scritto sui social un messaggio d’amore per Vincenza con una promessa: «crescerò nostro figlio con i tuoi valori». Anche il fratello della 43enne, Gianluca che ieri non ha mai smesso di tenere per mano la mamma, ha dedicato a Enza delle parole d’amore, lette da una sua collaboratrice. «La vita è cosi strana, tutto può cambiare in meno di una settimana. Hai progetti e ambizioni, poi ti giri un attimo e quei sogni non esistono più» scrive il fratello che ricorda come Enza fosse sempre presente sin da quando erano bambini come una seconda mamma. La lettera cominciata ricordando che ci erano voluti «due anni per riabbracciarsi e poi per perderti» si è conclusa con l’immagine di Vincenza «portatrice della bandiera tricolore nelle viscere di un tunnel dei Borbone». «Quando guardavo il Vesuvio pensavo a Pino, Totò, Eduardo, da oggi vedo te e la forza del tuo forte sguardo» ha scritto Gianluca orgoglioso della «regina della città sotterranea». 

Video

Gli applausi di commozione e affetto con cui è stata salutata Vincenza, hanno visto la partecipazione di parenti, amici, semplici conoscenti e tanti esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo e delle istituzioni. Tra questi, c’erano il comandante della scuola militare Nunziatella, il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, gli artisti Lina Sastri, Massimilano Gallo, Cristina Donadio, Ciro Capano, il notaio Dino Falconio, Mario Porfito, Gaetano Di Vaio e tanti altri. Dopo la cerimonia, un secondo corteo ha costeggiato il quartiere e per salutare Vincenza c’è stato chi, come il caffè Gambrinus, ha abbassato la saracinesca al passaggio del feretro. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA