Il tuffo a San Giovanni contro il mare negato di Napoli Est

Il tuffo a San Giovanni contro il mare negato di Napoli Est
di Alessandro Bottone
Lunedì 6 Gennaio 2020, 14:39 - Ultimo agg. 7 Gennaio, 08:00
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Un grido d’allarme per il mare inquinato e negato di Napoli Est. È il senso del tradizionale «tuffo dell’Epifania» svoltosi sulla spiaggia di San Giovanni a Teduccio. Giunta alla nona edizione, l’iniziativa è organizzata dall’AICS Napoli e dalla società Il Gabbiano Napoli, sostenuta dalla realtà associative della periferia orientale della città.
 

 

Sette i “temerari” nuotatori che hanno sfidato le basse temperature e le gelide raffiche di vento. La vera sfida, in realtà, sono stati il tuffo e la nuotata nello specchio di mare inquinato da tantissimi anni per il quale vige il divieto di balneazione perenne. I dati elaborati dall’agenzia regionale Arpac registrano l’anomala presenza di escherichia coli: l’inquinamento è causato dallo scarico proveniente dal cunicolo di sottoservizi all’altezza di vico secondo Marina e da altri sversamenti abusivi.

Appena pochi giorni fa l’acqua ai piedi del depuratore dismesso da anni - per cui si attendere la bonifica - ha assunto un colore rossastro per diverse ore. Non si conosce la causa ma non si può escludere che la circostanza possa essere stata causata da sversamenti abusivi di sostanze in mare. A dover essere recuperato è, in realtà, l’intero tratto costiero per la piena riconsegna del mare e della spiaggia alla cittadinanza. Nonostante il divieto sono in tantissimi a tuffarsi e nuotare in queste acque nel periodo estivo: in molti sembrano del tutto indifferenti alle critiche condizioni in cui versa la risorsa mare.
 

All’iniziativa di questa mattina era presente Alessandro Papaccio della direzione nazionale dell’AICS, Associazione Italiana Cultura Sport, il quale ha detto che la priorità è il recupero del mare come elemento fondamentale del quartiere e dell’intera città. A sottolineare la necessità del lavoro gravoso ancora da fare è stato Raffaele Viscardi, presidente della società Il Gabbiano Napoli, nonché residente di San Giovanni a Teduccio, che ha descritto lo scempio causato dall’uomo. Le condizioni disastrose del litorale di Napoli Est sono state denunciate anche da Antonio Vitolo e Antonio Carcarino, portavoce dei comitati della zona.

Il maltempo ha nettamente peggiorato le condizioni della spiaggia facendo arrivare rifiuti e materiali dal mare.
La mareggiata dei giorni scorsi ha pesantemente danneggiato la banchina che è crollata per alcuni metri. La stessa passeggiata si presenza sporca e la scogliera è ricettacolo di rifiuti. Il «tuffo della Befana» a San Giovanni a Teduccio, dunque, è l’occasione per portare all’attenzione la necessità di interventi da parte delle istituzioni e degli organi interessati. Un evento assolutamente simbolico da parte dei cittadini che sfidano l’indifferenza di tanti prima ancora che il gelo di queste ore.

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