Quarto, il sindaco ai magistrati: «Sollecitai l'espulsione di de Robbio e parlai con Fico delle foto della casa»

Quarto, il sindaco ai magistrati: «Sollecitai l'espulsione di de Robbio e parlai con Fico delle foto della casa»
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 18 Gennaio 2016, 09:29 - Ultimo agg. 19 Gennaio, 09:26
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«Ho informato immediatamente dopo l'onorevole Fico del mio interrogatorio e del contenuto di tale interrogatorio». Così il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo, risponde ad una domanda del pm Woodcock sulla circostanza se abbia informato il direttorio del M5S del suo interrogatorio sulle presunte minacce da parte del consigliere comunale Giovanni De Robbio avvenuto il 24 novembre scorso. Minacce e tentativo di estorsione legati a un presunto abuso edilizio da parte del primo cittadino del centro flegreo. 

E ancora. «Giovanni De Robbio è stato di una aggressività disarmante, stanotte non sono riuscita a dormire». Così la Capuozzo, si esprimeva in un whatsapp mandato al suo vicesindaco lo scorso 17 novembre, il giorno dopo il tentativo di estorsione. È uno degli stralci dei verbali depositati questa mattina dinanzi al tribunale del Riesame nell'ambito dell'inchiesta sulla faida interna dei grillini.

Un' ulteriore conferma, nell'ottica della Procura, del livello di coscienza del ricatto e dei veleni a Quarto. Stando a quanto dice il sindaco nel corso di un interrogatorio reso lo scorso 12 gennaio, la Capuozzo si decise anche a registrare eventuali altre pressioni da parte del consigliere De Robbio: «Mi sono anche fatta regalare una penna di quelle in grado di videoregistrare - spiega agli inquirenti - e così che in quel momento mi ero determinata a denunciare».

Sempre nel corso dell'interrogatorio reso al pm Woodcock il sindaco chiarisce alcuni particolari legati al rapporto con l'onorevole Fico: «Ho informato immediatamente Fico del mio interrogatorio del 24 novembre e del contenuto di tale interrogatorio. Fico, dopo essere stato informato di tale contenuto, ha accelerato la procedura di espulsione di De Robbio».

Dichiarazioni della Capuozzo contenute nel verbale dell'interrogatorio, in qualità di teste, reso come detto il 12 gennaio scorso. Entrando più nel dettaglio in quella occasione il primo cittadino rivela anche che percepì la natura illecita delle pressioni esercitate da De Robbio soltanto durante il terzo incontro con quest'ultimo che faceva riferimento ai presunti abusi edilizi eseguiti nell'abitazione dove vive con il marito. Terzo episodio, al quale si riferisce la Capuozzo, avvenne in Consiglio comunale dove ebbe un colloquio con De Robbio e che risale, spiega il sindaco, al 22 o al 23 novembre, prima cioè di essere interrogata in Procura.

«Sollecitai Fico per espulsione de Robbio». Ebbe colloqui con Roberto Fico dopo che i giornali avevano pubblicato foto della sua casa che documentavano presunti abusi edilizi. All'esponente del Direttorio del M5s spiegò che quelle foto le erano state mostrate, prima della pubblicazione, dal consigliere comunale Giovanni De Robbio. Lo riferisce il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo nel suo ultimo interrogatorio, il 14 gennaio scorso, davanti al procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e al pm della Dda Henry John Woodcock. «Anche dopo questi colloqui - afferma il sindaco - non venne iniziato nei confronti di De Robbio alcun provvedimento di espulsione, benché io lo sollecitassi espressamente, sia pure solo verbalmente». «Ritornai a fare tale richiesta che avevo già avanzato dopo la vicenda dello stadio - ha aggiunto - , quando ci incontrammo in Comune dopo la pubblicazione della foto per stabilire una linea mediatica di condotta per contrastare la diffamazione di cui ero oggetto».

Le foto della casa. Durante i vari colloqui che ebbe con Roberto Fico (dopo la pubblicazione su alcuni giornali della foto della sua casa) riferì all'esponente del Direttorio del M5s i primi episodi in cui il consigliere comunale Giovanni De Robbio aveva fatto riferimento alle foto aeree dell'abitazione (circostanza che gli inquirenti ritengono un argomento per esercitare un ricatto nei suoi confronti). È quanto afferma il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo nell'interrogatorio.

«In tali circostanze - ha detto il sindaco ai pm - io raccontai a Fico i primi due episodi in cui De Robbio mi aveva parlato della foto e aggiunsi che l'originale si trovava nella cassaforte di Intemerato (il geometra Giulio Intemerato, amico di De Robbio che avrebbe partecipato ad alcuni incontri in cui il sindaco sarebbe stato intimidito, ndr), di cui peraltro ignoravo l'esistenza di eventuali rapporti con De Robbio. Con Fico mi incontrai una ulteriore volta in un bar di piazza Amedeo a Napoli per discutere del fatto che ero stata convocata in procura e che, come prima cosa, mi erano state rivolte domande su De Robbio. In tale circostanza chiesi nuovamente la sua espulsione. La procedura, tuttavia, iniziò solo in epoca successiva a tale incontro quando io feci una richiesta scritta tramite e-mail allo staff. Preciso che l'incontro con Fico avvenne il 30 novembre e che l'espulsione fu decretata il 14 o il 15 dicembre, a distanza di una settimana dalla mia richiesta. Già il giorno successivo alla richiesta, peraltro, era intervenuta la sospensione di De Robbio. Si tratta di una procedura prevista dallo statuto del M5S, in quanto si dà all'interessato il tempo per presentare le sue controdeduzioni». In un precedente passaggio del verbale, il sindaco si sofferma sulle richieste di nomine che erano state avanzate da De Robbio («approfittando della influenza che aveva nei confronti dei consiglieri comunali ai quali andava a dire che io avevo tradito gli ideali del M5s, in quanto pretendevo di decidere da sola»). «Ricordo che trovatami in difficoltà nei informai Roberto Fico al quale chiesi di indicare due nominativi di assessori, o meglio 4, dato che stava per andare via anche l'assessore alle politiche sociali e quello agli eventi ed allo spettacolo. Sapevo bene infatti che tutte le questioni e discussioni alle quali i consiglieri ritenevano di non poter rinunciare allorquando una proposta proveniva da me cessavano improvvisamente nel momento in cui la stessa proveniva da un componente del direttorio del M5s».

«Da De Robbio mai esplicite minacce». «Confermo che De Robbio non mi fece esplicite minacce. In tal senso ho affermato che non mi sentii minacciata. Certamente, peraltro,capii che egli intendeva utilizzare la circostanza dell'essere il mio immobile abusivo, secondo quanto lasciava intendere, come strumento di pressione nei miei confronti o, per meglio dire,come mezzo per indebolirmi e potermi indurre a condividere le mie decisioni» spiega il sindaco ai magistrati. 

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