Impianto per i rifiuti liquidi ad Acerra, il vescovo scrive alla Regione: «Accanimento sul nostro territorio»

Impianto per i rifiuti liquidi ad Acerra, il vescovo scrive alla Regione: «Accanimento sul nostro territorio»
di Pino Neri
Domenica 26 Settembre 2021, 11:26 - Ultimo agg. 12:06
3 Minuti di Lettura

Il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, ha rivolto un appello alla Regione Campania contro l'arrivo dell'ennesimo impianto di trattamento dei rifiuti, un depuratore ubicato in una zona di interresse paesistico, il bosco di Calabricito, per lo stoccaggio e la lavorazione di 50 tonnellate al giorno di rifiuti liquidi industriali classificati come "non pericolosi".

Ma il vescovo ancora una volta non ci sta. Sul progetto la Regione dovrà decidere il prossimo 30 settembre e intanto il prelato ha scritto una lettera alla Regione. «Ribadisco lo smarrimento della popolazione di Acerra - scrive Di Donna - di fronte al cinico e beffardo progetto dell’ennesimo impianto di trattamento dei rifiuti su un territorio per il quale da decenni è stato dichiarato il disastro ambientale».

Video

«Si intervenga con leggi – l'appello del presule – sul Piano territoriale regionale, che si accanisce a configurare Acerra come territorio “industriale-urbano”, mentre la nostra città è piuttosto un territorio agricolo-urbano». Il vescovo ha inviato questa mattina una lettera alla direzione delle “Autorizzazioni ambientali e rifiuti” della Giunta regionale della Campania in vista della Conferenza dei servizi convocata per il 30 settembre 2021 sulla valutazione ed eventuale approvazione della richiesta di rilascio dell’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio dell’impianto di trattamento di rifiuti speciali: 50 tonnellate al giorno da smaltire e stoccare in località Calabricito nel Comune di Acerra. «Aupsico che venga scongiurato questo accanimento» - ha aggiunto il prelato - «è sconcertante la ciclicità con la quale il nostro territorio diventa suolo appetibile per la realizzazione di impianti di smaltimento e stoccaggio di rifiuti». «Addirittura nel caso specifico l’impianto in discussione il prossimo 30 settembre sorgerebbe in una zona che, già di per se stessa è inquinata e bisognosa di bonifica e, soprattutto, vicina alle sorgenti del Riullo e di notevole interesse paesaggistico ed archeologico.

In più, a due passi dall’inceneritore. Per non dire che l’impianto in questione si aggiungerebbe ad altri impianti che solo poche mesi fa hanno destato forti preoccupazioni tra la gente di Acerra e dei comuni circostanti».

Infine l'accusa: «È chiaro il disegno di fare del nostro territorio il polo dell’immondizia e dei rifiuti pericolosi e non pericolosi della regione e forse oltre; e di fare delle nostre terre, soprattutto Acerra, una città di scarto. E tutto questo “sulla testa dei cittadini”, ignorando quanto chiesto da Papa Francesco al numero 183 della Lettera enciclica Laudato sì: “Nel dibattito devono avere un posto privilegiato gli abitanti del luogo, i quali si interrogano su ciò che vogliono per sé e per i propri figli, e possono tenere in considerazione le finalità che trascendono l’interesse economico immediato". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA