Impresa soffocata dal racket,
preso il quarto bandito

Impresa soffocata dal racket, preso il quarto bandito
di Cristina Liguori
Venerdì 21 Settembre 2018, 11:24
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È stato individuato il quarto componente della banda di estorsori incastrati dai carabinieri lo scorso maggio. In manette è finito Raffaele Palma, 32anni, ritenuto affiliato al clan camorristico De Rosa egemone a Qualiano. Palma è considerato elemento di raccordo e intermediario tra la banda di estorsori e un imprenditore taglieggiato che ha avuto il coraggio di denunciare i banditi dopo pressanti richieste di denaro. Il 32enne è ritenuto responsabile di estorsione aggravata  dal metodo mafioso in concorso.

I COMPLICI
Gli altri componenti della banda - Agostino Ciccarelli detto «bombolone», ritenuto il capo, Salvatore Sigillo detto «Totore dei telefonini» e Antonio Bevilacqua - sono già in carcere da mesi. Furono arrestati dai carabinieri lo scorso a maggio in seguito all'emissione di un decreto di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia. Palma è stato ammanettato dai carabinieri della stazione di Qualiano guidata dal maresciallo Pasquale Bilancio e coordinata dal capitano Antonio Coratza della Compagnia di Giugliano.

IL RICATTO
La banda impose il pizzo ad un imprenditore edile che stava svolgendo lavori di ristrutturazione in un immobile di sua proprietà, una antica villa in campagna. La richiesta fu di ben 10mila euro: «Se vuoi lavorare e continuare la ristrutturazione ci devi pagare». I malviventi pretesero il pagamento di tutta la cifra senza condizioni. Il commerciante però decise di non cedere e di versare solo una piccola quota di quanto preteso dai malviventi. Ma le richieste si facevano sempre più violente e pressanti. Così dopo la consegna della prima tranche di 500 euro l'imprenditore, arrivato al limite della sopportazione, decise di denunciare tutto ai carabinieri assicurando alla giustizia i criminali. L'uomo si rivolse ai militari dell'arma di Giugliano raccontando di giorni di violenze e soprusi. Ciccarelli, Sigillo e Bevilacqua furono arrestati subito. Palma invece, nell'immediato, riuscì ad eludere le indagini. La sua presenza però non era sfuggita alle forze dell'ordine che sono comunque riusciti ad incastrarlo. Ora è in galera.

IL RAS
Torna in carcere invece Michele Di Nardo, ritenuto affiliato spicco del clan Mallardo. Pochi giorni di libertà, seppur vigilata, per il ras del cosca giuglianese. Il 39enne infatti aveva da poco lasciato la cella dopo aver scontato parte della pena inflittagli dalla giustizia qualche anno fa. Ma l'altro giorno è arrivato un nuovo ordine di carcerazione. Di Nardo dovrà scontare altri 4 anni di reclusione. L'operazione è stata eseguita dai carabinieri della Compagnia di Giugliano guidati dal capitano Andrea Coratza. L'ordine di carcerazione è stato emesso dalla Procura presso la Corte d'Appello di Napoli. La condanna gli è stata inflitta per i reati di estorsioni aggravate dal metodo mafioso, commesse ai danni di distributori di carburante, e per una rapina aggravata in concorso. Fatti che risalgono all'aprile 2009. Èprobabile che Di Nardo, a poche settimane dalla scarcerazione, non pensasse di dover tornare in galera. Pare infatti che alla vista dei carabinieri sia rimasto alquanto sorpreso. il gregario fu arrestato qualche anno fa dopo un breve periodo di latitanza. Il blitz fu eclatante e provocò molto scalpore. Il 39enne fu infatti arrestato mentre si trovava al mare insieme alla fidanzata.
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