Imprese, prestiti bloccati a Napoli: fondi solo a una su dieci

Imprese, prestiti bloccati a Napoli: fondi solo a una su dieci
di Valerio Iuliano
Lunedì 18 Maggio 2020, 09:00
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La pandemia ha ridotto fortemente la redditività delle aziende, soprattutto di quelle con dimensioni ridotte. Solo 6 negozi su 10 - secondo Confesercenti - riapriranno le saracinesche stamattina. Per le microimprese del territorio la riapertura è densa di incognite, soprattutto per la necessità di provvedere alla sanificazione dei locali, a fronte di una scarsa liquidità. E le risposte dello Stato alla crisi non sono state finora efficaci, a dispetto delle buone intenzioni.

Tra le soluzioni ideate dal governo già a marzo per cercare di limitare l'impatto dell'emergenza sanitaria sull'economia, figurava la rapida trasmissione del denaro ai tanti imprenditori costretti a chiudere i battenti, sotto forma di prestiti, garantiti in tutto o in parte dallo Stato. Ma l'accesso al credito bancario - soprattutto per i commercianti e per i professionisti che speravano di poter ottenere il finanziamento fino a 25mila euro - si è rivelato molto spesso un'utopia. I tempi sono molto più lunghi rispetto alle previsioni di due mesi fa. «Le banche non hanno ancora finanziato quasi nessuna impresa. I prestiti - sottolinea il presidente regionale di Confesercenti Vincenzo Schiavo - sono stati attivati solo nel 5 o 6% del totale delle pratiche effettuate. Gli imprenditori che apriranno oggi sono stati costretti a racimolare con enorme fatica le risorse per poter sanificare i locali e per fornire i dispositivi di protezione individuale ai dipendenti. Lo Stato ha abbandonato gli imprenditori. Basti pensare che solo nel pomeriggio di domenica, poche ore prima della riapertura, abbiamo ricevuto - conclude Schiavo - il decreto con le regole da seguire». Quella dei ritardi nell'erogazione dei finanziamenti è una questione sollevata anche da altre categorie. «Gli istituti di credito - denuncia il presidente dell'Ordine dei Commercialisti Vincenzo Moretta - non solo sono lenti ma continuano a fare ostruzionismo e a chiedere documentazione superflua per i finanziamenti sotto i 25.000 euro. Poi utilizzano queste erogazioni per coprire gli scoperti precedenti dei clienti. Inoltre, le banche chiedono, in istruttoria, una corposa documentazione, nonostante siano coperti da garanzia di MedioCredito Centrale». Mentre Mauro Pantano, presidente della Confederazione Imprese e Professioni di Napoli, segnala «dinieghi nella concessione dei finanziamenti per asserita mancanza di liquidità».
 


Le pratiche di finanziamento effettuate nelle filiali di Napoli e provincia fino al 12 maggio - secondo Mediocredito Centrale - sono in tutto 5382 per un importo complessivo che sfiora i 400 milioni di euro. E una larga maggioranza riguarda proprio i prestiti fino a 25mila euro. Ovvero 4mila131, per un importo di 88,6 milioni di euro. Tra le motivazioni della lentezza nelle erogazioni, gli addetti ai lavori sottolineano un'incongruenza che il governo potrebbe sanare al più presto. Gli istituti di credito non sono stati messi al riparo dalla responsabilità penale nella concessione di credito a operatori vicini all'insolvenza. Pertanto, anche per i crediti sino a 25 mila euro, la rapidità nella concessione viene a mancare, in quanto occorre una valutazione del merito di credito per scongiurare una successiva responsabilità penale. Mentre Lando Maria Sileoni segretario nazionale di Fabi, la federazione autonoma dei bancari, spiega: «Alcune banche, per i prestiti fino a 25mila euro, comunicano all'esterno la loro ampia disponibilità. Mentre all'interno i dirigenti scoraggiano i direttori di filiale dalle erogazioni dei prestiti perché poco remunerativi. Le procedure si sono comunque velocizzate negli ultimi giorni. Le richieste già registrate dovrebbero essere soddisfatte in poco tempo». Gli istituti di credito sottolineano che, a fronte delle difficoltà iniziali per le tante pratiche da smaltire, il processo di erogazione sta accelerando. «In questi giorni - spiega Annalisa Areni, Regional Manager Sud di UniCredit - abbiamo ricevuto domande pari a circa 60/70 volte quello che è il volume ordinario. Anche a Napoli riscontriamo ritmi molto sostenuti. UniCredit ha erogato più di 500 milioni di euro a 23 mila aziende italiane che hanno presentato le richieste per un finanziamento fino a 25mila euro con garanzia dello Stato. Per questa tipologia di finanziamenti abbiamo deciso di uscire con tassi decisamente competitivi rispetto alla media del mercato: a 36 mesi il tasso è zero, a 72 mesi il tasso è dell'1%.
Mi piace sottolineare che proprio in Campania abbiamo deliberato un finanziamento da 10 milioni di euro a favore del Pastificio Di Martino, ed è stata la prima operazione in Italia nell'ambito del programma Garanzia Italia di Sace. E non dimentichiamo le moratorie: nelle quattro regioni del Sud Continentale abbiamo concesso circa 20.000 moratorie tra imprese, privati e leasing, di cui l'80% alle imprese. E queste sono servite a liberare liquidità per far fronte alla gestione corrente. Solo in Campania sono state 8.700 le moratorie concesse da UniCredit».

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