In 10mila all'addio a Pasqualino,
14enne morto per una capriola

In 10mila all'addio a Pasqualino, 14enne morto per una capriola
di Susy Malafronte
Martedì 6 Novembre 2018, 18:22
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Pompei unita nell'ultimo abbraccio al suo Pasqualino: in 10mila ai funerali del 14enne. È un giorno di grande tristezza per Pompei, che oggi pomeriggio ha dato l’ultimo saluto a Pasquale Manzo, il giovane di soli quattordici anni che ha trovato la morte ad Algeri a causa di una capriola.

Nella sera di lunedì 5 novembre, il corpo del ragazzo è stato accolto nella Cappella del Centro educativo «Beata Vergine», dove amici, parenti, sacerdoti, religiosi e devoti della Madonna hanno vegliato nel silenzio e nella preghiera, chiedendo consolazione per il dolore di papà Giuseppe, di mamma Lucia e del fratello, Eduardo. «La famiglia si ritrovava insieme, dopo mesi – ha ricordato, nella sua omelia, l’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo, che ha presieduto le esequie nella parrocchia del Sacro Cuore – stava gustando la bellezza dell’unità familiare, quando un momento di letizia si è trasformato in una trappola mortale. E noi facciamo fatica, restiamo attoniti. Mancano le parole. Ci domandiamo sconvolti: « “Perché? Perché?». Umanamente non esiste una risposta soddisfacente, una parola adeguata. Stiamo insieme, intorno all’altare, per aprire il cuore ad una Parola più saggia e più luminosa delle nostre povere parole umane, una Parola capace di sfidare il buio, il freddo di una morte drammatica. Vogliamo però che emerga la luce della fede». 

E, dopo aver ricordato che Pasquale è stato, dal 2010 al 2015, un alunno della scuola del Santuario, ben voluto dagli insegnanti e bravo negli studi, educato, dolce, gentile, rispettoso, disponibile verso tutti e dal profondo senso religioso, il Prelato si è rivolto ai suoi compagni, affranti dal dolore: «Voi giovani, amici di Pasquale, lo ricorderete sempre con affetto. Egli, in un certo modo, potrà continuare a vivere in ognuno di voi nella misura in cui continuerete a portare avanti ciò che a lui è stato negato: lo studio, l’amicizia, il rispetto reciproco, l’impegno religioso e sociale». Il sindaco Pietro Amitrano ha inteso esprimere il dolore di tutta la città: «è’ insostenibile il dolore che proviamo tutti, in questo momento. E’ insostenibile il pensiero che un ragazzo di quattordici anni possa pagare un prezzo così alto alla fatalità. Pasquale era un figlio di Pompei, il suo volto era il volto dei nostri figli. I suoi sogni erano i sogni dei ragazzi nati e cresciuti nella nostra città. I nostri ragazzi. Non ci sono parole per giustificare, accettare, comprendere, tragedie così. E allora la speranza rimane solo quella che il sorriso di Pasquale, ogni suo desiderio, continui a vivere nei ragazzi come lui, nei suoi amici, in quanti lo hanno conosciuto e amato. Abbiamo una sola possibilità per fare in modo che Pasquale, ma anche Davide (scomparso a Napoli qualche giorno fa, per un altro incidente assurdo), possano rimanere tra noi: vivere nel loro ricordo, vivere per loro, dentro ogni risata, ogni gioco, ogni attimo del loro essere ragazzi senza alcuna paura del futuro. Dobbiamo provarci. Dobbiamo pensare che da oggi la nostra vita sarà vissuta anche per loro, per i ragazzi di Pompei che ci hanno lasciato. Per Pasquale, Davide, Fabiano, Gabriele. Noi vivremo anche per voi. E non vi dimenticheremo mai».
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