In Campania un progetto per lo smaltimento dei rifiuti raccolti dai pescatori in mare

Rifiuti pescati nel Mediterraneo
Rifiuti pescati nel Mediterraneo
di Massimiliano D'Esposito
Venerdì 15 Luglio 2022, 11:56
5 Minuti di Lettura

«Un mare sostenibile, la politica regionale per il recupero dei rifiuti marini: il ruolo dei pescatori, la ricerca e le prospettive future». È il titolo dell'incontro che si terrà martedì prossimo presso la sala conferenze dell'Amp Punta Campanella per presentare un grande progetto di raccolta e riciclo di rifiuti marini in Campania. Coinvolti i pescatori, il Cnr, la Regione e già 17 comuni, tra cui 4 della penisola sorrentina: Massa Lubrense, Sorrento, Meta e Vico Equense.

Saranno allestite aree di raccolta nelle zone di ormeggio, in modo da consentire ai pescatori di conferire e differenziare i rifiuti pescati. L'obiettivo è creare una filiera capace di generare valore economico, ambientale e sociale per i territori interessati.

«Bottiglie, sacchetti e cassette di plastica, reti e attrezzi per la pesca, materiali pesanti. I rifiuti accumulati nel mar Mediterraneo mettono a serio rischio la sua biodiversità e l’intero ecosistema marino», spiegano dal Cnr.  Secondo The Mediterranean: Mare Plasticum, uno studio pubblicato dall’International Union for Conservation of Nature (Iucn), nella lista dei Paesi responsabili dell’inquinamento del Mediterraneo, l’Italia è al terzo posto con ben 34milioni di tonnellate.

Una quantità destinata a crescere, se non vengono attuate strategie volte a tutelare e salvaguardare la risorsa mare.

Il progetto Firm «Una rete da pesca per la filiera dei rifiuti marini» nasce con la finalità di sperimentare e creare le basi per lo sviluppo di un innovativo ciclo dei rifiuti marini nella Regione Campania. «Durante lo svolgimento della loro attività professionale di pesca, dal mese di maggio ad ottobre 2022 le cooperative di pescatori sono attivamente coinvolte nella raccolta dei rifiuti lungo l’intera costa campana», sottolinea Marcella De Martino, responsabile scientifica del progetto.

«I rifiuti marini depositati e differenziati in aree opportunamente predisposte per la raccolta – continua De Martino - saranno successivamente analizzati dai ricercatori del Cnr, attraverso diverse metodologie e processi di trattamento (selezione e macinazione). Ispirandosi ai modelli di economia circolare, il progetto prevede la co-progettazione di una serie di soluzioni innovative per il recupero e riciclo dei materiali raccolti in modo da generare valore economico, sociale ed ambientale per l’intero territorio e le comunità locali in una prospettiva di sviluppo sostenibile».

Il progetto è stato finanziato nell’ambito del Bando di attuazione Multimisura 1.26 - 1.40 - 5.68 del Programma Operativo afferente al Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e della Pesca 2014-2020, fortemente voluto dal settore Politiche Agricole, Ufficio Centrale Pesca e Acquacultura della Regione Campania, al fine di favorire l’attivazione di quelle potenziali sinergie tra il mondo della ricerca e il settore della pesca, per la sperimentazione e individuazione di filiere innovative dei rifiuti marini. Promotore e capofila è l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr- Iriss), in collaborazione con l’Istituto di Scienze dell'Alimentazione (Isa) di Avellino e l’Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali (Ipcb) di Pozzuoli.

Le organizzazioni regionali dei pescatori, partner del progetto, includono: Unci - Federazione Regionale della Campania; Federpesca - Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca; Confcooperative - FedAgriPesca Campania; Agci Campania; LegaCoop Agroalimentare; Coldiretti – Impresa Pesca. Tra i partner anche le Associazioni: Aics Napoli, Assoutenti Campania e Hippocampus. Il progetto è patrocinato da MareVivo onlus, uno dei principali promotori della Legge Salvamare, la cui recente approvazione si pone come un’opportunità fondante per aumentare l’efficacia del progetto Firm.

Attualmente sono 17 i Comuni che hanno pro-attivamente aderito al progetto: Amalfi, Bacoli, Castellabate, Cetara, Ischia, Maiori, Massa Lubrense, Meta, Montecorice, Pollica (Acciaroli), Portici, Positano, Procida, Sangiovanni a Piro (Scario), Salerno, Sorrento, Vico Equense. La direzione generale Politiche Agricole, Ufficio Centrale Pesca e Acquacultura della Regione Campania ha deciso di sostenere le amministrazioni comunali partecipanti al progetto, stanziando ulteriori risorse alla Misura 1.43 del PO Feamp (2014-2020), al fine di incentivare investimenti per l’adeguamento o la creazione di apposite aree di raccolta, allestite in prossimità degli ormeggi, per il conferimento dei rifiuti accidentalmente pescati.

«Un progetto innovativo per costruire un'azione di sistema sui rifiuti di origine marina che la Regione Campania ha fortemente voluto - sottolinea Alberico Simioli, direttore dell'Area marina protetta Punta Campanella -. Innovazione, ma anche sinergie con tantissime amministrazioni comunali e con una categoria, quella dei pescatori, spesso accusata ma che può svolgere un ruolo importante nel fornire un servizio ecosistemico per tutti noi. Grazie al Cnr, alle associazioni e alla Regione Campania per aver scelto l'Amp Punta Campanella per il lancio di questa importante iniziativa».

La presentazione del progetto è in programma martedì, 19 luglio alle ore 10.30 presso la sala conferenze dell’Amp Punta Campanella, a Massa Lubrense. Dopo i saluti di Lucio Cacace, presidente del Parco marino, interverranno: Lorenzo Balducelli, sindaco di Massa Lubrense e presidente dell'assemblea dei sindaci dell'Amp, Maria Passari, dirigente Politiche agricole forestali e alimentari della Regione Campania, Marcella De Martino del Cnr-Iriss, responsabile del progetto Firm, rappresentanti del mondo della pesca e sindaci dei Comuni coinvolti. L'assessore regionale Nicola Caputo concluderà i lavori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA