Campania zona rossa, è allarme clochard: anche M’Barka Ben Taleb aiuta i poveri

Campania zona rossa, è allarme clochard: anche M’Barka Ben Taleb aiuta i poveri
di Enrica Buongiorno
Lunedì 16 Novembre 2020, 10:25 - Ultimo agg. 11:10
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C’è anche l’artista M’Barka Ben Taleb in prima linea per aiutare i senza fissa dimora. A Napoli e provincia, sono più di 2000 i cosiddetti clochard. Un esercito che ben presto unirà alle proprie sofferenze e ai disagi dell’inverno, la difficoltà di ricevere un pasto caldo da chi si preoccupa di garantirlo solidarmente con la propria attività di volontariato. Questo è l’allarme che lancia Acli provinciale di Napoli, insieme ad una testimonial d’eccezione come l’artista tunisina - napoletana. «Restare a casa - spiega Pasquale Gallifuoco, responsabile Acli con delega alla povertà - è sicuramente il modo migliore per fermare la pandemia, un gesto di grande responsabilità. Eppure non tutti possono farlo. C’è purtroppo qualcuno che una casa in cui restare non ce l’ha. Tra le nostre attività siamo fortemente impegnati nel recupero del cibo e nella redistribuzione di quella parte di produzione in eccesso che andrebbe distrutta, e che invece, grazie al nostro operato, garantisce ai senza dimora un buon pasto quotidiano». 

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L’entrata della Campania in fascia rossa si tradurrà letteralmente in un morire di fame e di freddo per queste persone che vivono in strada. Infatti, con la chiusura dei punti di ristoro alimentari, ristoranti, pizzerie, bar e laboratori di rosticceria e tavola calda verrà meno la possibilità di offrire un minimo di sufficienza alimentare ai bisognosi con l’azione messa in campo da Acli provinciale di Napoli contro lo spreco alimentare dal 2018. Dalla sede provinciale di Napoli si precisa che i servizi di CAF e patronato verranno comunque garantiti all’utenza con la consueta disponibilità. Forte l’appello anche di Maurizio D’Ago, presidente delle Acli provinciale di Napoli alle istituzioni locali: Regione Campania e Comune di Napoli: “Non si muore solo di Coronavirus, ma anche di freddo e soprattutto di fame.

Da qui  un grido d’allarme per richiamare l’attenzione sui i tanti soggetti a rischio per i quali negli scenari che si vanno aprendo (anche se dovremmo dire che si vanno chiudendo) non potremo più garantire lo svolgimento della nostra azione solidale. Sollecitiamo tutte le istituzioni ad avviare ogni forma di attività possibile finalizzata a garantire l’aiuto ed il sostegno concreto alle fasce più martoriate e pure meno ascoltate in quanto troppo spesso invisibili per la classe politica”.

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