Incendi sul Vesuvio, torna l'incubo dei roghi: l'ipotesi del dolo e la lunga lotta con le fiamme

Incendi sul Vesuvio, torna l'incubo dei roghi: l'ipotesi del dolo e la lunga lotta con le fiamme
di Francesca Mari
Martedì 3 Agosto 2021, 09:05
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Incendio sul Monte Somma, nel Parco del Vesuvio: potrebbero essere andati in fumo otto ettari di vegetazione e non si esclude la pista dolosa. Otto incendi in cinque giorni e ieri un rogo di vaste dimensioni, per domare il quale sono stati necessari l'intervento di un elicottero e oltre sette ore di operazioni congiunte. L'allarme sul versante sinistro del Monte Somma, dove ieri è esploso un rogo di vaste dimensioni in zona Cupa Maresca, mentre episodi di minore entità si erano già verificati nei giorni precedenti. Il vallone di Cupa Maresca, ricoperto da vegetazione ma anche da rovi e sterpaglie, ieri ha cominciato a bruciare nelle prime ore del pomeriggio e a intervenire immediatamente sono stati il sindaco di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno, la protezione civile comunale, la polizia municipale, i volontari del coordinamento Vesuvius, Corpo volontari di Pronto intervento, Cobra 2. Tempestivo l'arrivo di diversi mezzi dei Vigili del Fuoco, di Sma Campania e dei Carabinieri Forestali che hanno avviato le operazioni di spegnimento. Tuttavia, presto l'incendio ha cominciato ad assumere proporzioni estese e incontrollabili e le fiamme difficilmente riuscivano ad essere domate con i mezzi a terra. Ciò che ha particolarmente preoccupato le forze dell'ordine è stata l'avanzata veloce delle fiamme che da monte hanno cominciato a scendere a valle, in prossimità delle abitazioni. Così il sindaco Di Sarno ha lanciato un appello, chiedendo l'immediato intervento di un canadair o di un elicottero per evitare che il rogo assumesse dimensioni devastanti: «Evitiamo - ha detto - le scene del 2017». L'area di Cupa Maresca a Somma Vesuviana fu, nel corso del grande incendio, una di quelle maggiormente colpite insieme alle zone sul versante del Vesuvio di Torre del Greco e di Ercolano.

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Verso le 20 è quindi arrivato un elicottero che ha dato il via alle operazioni di spegnimento dall'alto, attingendo l'acqua dal mare e da un «campo d'azione» con una vasca, allestito dal Comune in piazza Mercato. Su posto anche una botte da 24 mila litri d'acqua in dotazione ai pompieri. Il rogo è stato domato dopo le 21; sul posto sono rimasti i Vigili del Fuoco e la polizia municipale per i rilievi e per controllare l'insorgenza di eventuali altri focolai. Secondo i primi rilievi si stima che siano stati coinvolti tra i sette e gli otto ettari di Parco Nazionale. Le indagini sulla natura dell'incendio sono in corso, la pista del dolo sembrerebbe quella più accreditata. I roghi a Somma Vesuviana sono cominciati mercoledì scorso, ma sabato la città è stata interessata da quattro incendi in un solo pomeriggio, sviluppatisi tra sterpaglie secche nelle zone: Fossa dei leoni, Cupa San Patrizia, Ammendolara, e palazzo Tafone (località Torretta). «Se nei giorni scorsi potevano sembrare incidenti - dice il sindaco Di Sarno - adesso sappiamo che la natura di questi incendi è dolosa.

Ci vuole massima attenzione su quest'area, affinché non si ripeta ciò che è successo nel 2017. Noi abbiamo emanato diverse ordinanze per la pulizia dei fondi privati come strategia per la prevenzione. Tuttavia - continua Di Sarno - il rischio del dolo induce tutti noi ad avere massima attenzione anche soltanto se si nota qualche sconosciuto addentrarsi nella montagna. È un invito alla tutela del patrimonio ambientale e naturalistico». L'area a sud della pedemontana, sul versante di Torre del Greco, è stata interessata da due roghi in via Montagnelle la scorsa settimana. Episodi, si spera, isolati. 

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