Incendi sul Vesuvio a orologeria: scatta l'inchiesta, l'incubo del piromane

Incendi sul Vesuvio a orologeria: scatta l'inchiesta, l'incubo del piromane
di Francesca Mari
Lunedì 27 Luglio 2020, 10:00
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Stessa ora, stesso punto di interfaccia tra centro abitato e parco nazionale del Vesuvio e sempre nel comune di Torre del Greco. Questi gli elementi alla base delle indagini dei carabinieri forestali che indagano sulla natura dei roghi che lambiscono il Vesuvio e che si stanno verificando sempre più spesso, a distanza ravvicinata, interessando modeste aree di vegetazione.
 

 

Non è escluso il dolo, anche se gli inquirenti valutano l'ipotesi della natura colposa dovuta alla mancanza di manutenzione dei fondi privati che scatena la combustione di sterpaglie. Ma la frequenza e le modalità degli incendi che si stanno verificando dai primi di luglio comincia a preoccupare e il presidente dell'ente parco nazionale Agostino Casillo oggi interpellerà il prefetto di Napoli. Ieri pomeriggio alle 14, a sole 24 ore dall'incendio divampato sabato alla stessa ora all'altezza di via Cappella Bianchini a Torre del Greco e che aveva interessato oltre un ettaro di parco, è divampato un altro rogo in via Monticelli. Si tratta di una stradina che si inerpica nelle pinete del parco nazionale tra via Ruggiero e via Pisani. Una colonna di fumo nero e denso è stata avvistata sul Vesuvio anche da Napoli e i residenti di zona hanno subito allertato i soccorsi che sono giunti sul posto tempestivamente. Attiva anche la protezione civile di Torre del Greco diretta dal comandante della polizia municipale Salvatore Visone e dalla delegata Maria Orlando che ha inviato una pattuglia di vigili in zona, oltre che il presidente dell'ente parco Casillo che ha monitorato le operazioni. Sul posto anche il presidente dell'associazione di volontariato Primaurora, Silvano Somma e gli attivisti di Potere al Popolo.
 

Anche ieri per domare le fiamme sono state necessarie squadre di terra e mezzi aerei: sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Torre del Greco, i carabinieri forestali della stazione di San Sebastiano e squadre della protezione civile della regione Campania, Sma Campania e un elicottero regionale. Le operazioni di spegnimento sono durate alcune ore e fino alle 21 i mezzi aerei hanno sorvolato la zona. Solo nella settimana appena conclusa, se si conta anche il rogo di modeste dimensioni di giovedì in via Ruggiero, il Vesuvio è bruciato quasi senza sosta e con incendi di maggiori dimensioni rispetto a quelli che si sono verificati agli inizi di luglio. Per questo motivo le istituzioni cominciano a preoccuparsi, sulla scorta dello spettro dell'estate di fuoco del 2017, e si stanno attivando per potenziare i controlli e individuare i responsabili. «Grazie ai soccorsi e ai dispositivi che abbiamo messo in campo dice il presidente Casillo - gli incendi di questi giorni sono stati subito circoscritti e domati, con il supporto anche dei mezzi aerei regionali e nazionali. Benché gli episodi siano stati tutti di modesta entità il fatto che si siano verificati tutti nella stessa area, su terreni privanti e quasi sempre con le stesse modalità desta preoccupazione. Per questo ho deciso di interessare il prefetto di Napoli. Intanto, i carabinieri forestali del reparto parco nazionale del Vesuvio, nel cui lavoro ho massima fiducia, sono a lavoro per chiarire l'accaduto e individuare le eventuali responsabilità». «Teniamo alta l'attenzione sui roghi dice la delegata alla protezione civile Maria Orlando e sulla ricerca dei responsabili». 

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