Incendiata la corona delle Quattro giornate di Napoli: «Un atto gravissimo»

Incendiata la corona delle Quattro giornate di Napoli: «Un atto gravissimo»
di Gennaro Di Biase
Giovedì 13 Ottobre 2022, 07:10 - Ultimo agg. 14 Ottobre, 08:23
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Mentre a Roma si insedia il nuovo Parlamento, a Napoli brucia la corona della liberazione dal nazismo. Tira un'aria tesa al Vomero, in queste ore. Un'aria di fantasmi del passato che il presente ripesca e riattualizza. Il tutto è nato a poche ore dall'insediamento delle Camere che sosterranno il governo targato Fratelli d'Italia, nella notte tra ieri e l'altro ieri, e dalla scoperta dalle tracce di un incendio su una parete giallo ocra nei pressi del liceo Sannazaro. Qui ancora si vede la fuliggine nera delle fiamme che hanno invaso la lapide in onore dei caduti delle Quattro giornate. La corona di alloro è stata ridotta in cenere, prima di essere ripristinata ieri pomeriggio per volontà del sindaco Manfredi.

La corona incenerita era stata collocata al Vomero in occasione del settantanovesimo anniversario delle Quattro giornate di Napoli. A dare per prima la notizia, ieri mattina, era stata la presidente della Municipalità 5 Clementina Cozzolino: «Stanotte - queste le sue parole - è accaduto un episodio gravissimo: ignoti hanno dato fuoco alla corona commemorativa delle Quattro giornate posta davanti al Sannazaro. La Municipalità 5 si attiverà subito per ripristinarla. Come ho sempre detto la memoria è importante e le nostre libertà vanno difese ogni giorno». Come anticipato, Palazzo San Giacomo si è mosso subito. «In seguito dell'azione ad opera di ignoti che la scorsa notte hanno dato fuoco alla corona commemorativa posizionata davanti al Liceo Sannazaro - ha scritto in nota il Comune nel pomeriggio - per volontà del sindaco Gaetano Manfredi l'Amministrazione ha provveduto immediatamente a ripristinare l'alloro».

C'è poca voglia di parlare dell'episodio, in via Puccini e dintorni, a due passi dal Sannazaro. Qualcuno non si sottrae a commentare l'episodio, ma senza nome e cognome. Già questo rende l'idea del clima di tensione che si respira in queste ore nel quartiere collinare. «Secondo me è stata opera di qualche teppista di destra - commenta Gianni, liceale e maggiorenne - in classe stiamo parlando spesso di politica in questi giorni, e le discussioni sono molto accese tra chi è di destra e chi è di sinistra». «Credo sia stato un atto voluto - aggiunge Sabrina - stiamo studiando la seconda guerra mondiale e, onestamente, le notizie del conflitto tra Russia e Ucraina stanno cambiando alcune prospettive rispetto alle ideologie di 80 anni fa». Ma c'è anche chi spera in un caso: «Le corone di alloro sono più facili da bruciare per le babygang che vogliono far danni - sospira un commerciante della zona - potrebbe essere anche stato un gesto fatto da qualche giovane incivile, ma senza alcun significato politico». Le facce sono allarmate. E la polemica iniziata ieri mattina, quasi in contemporanea con il primo ingresso dei neo eletti parlamentari nelle camere romane, ha fatto presto il giro della città e del Paese. 

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«L'atto che si è consumato questa notte al Vomero, della corona commemorativa delle Quattro giornate bruciata davanti al liceo Sannazzaro è preoccupante - denuncia Gianluca Daniele, segretario generale Slc Cgil Napoli - il Vomero, tra l'altro, è un quartiere simbolo dell'antifascismo, grazie alla Masseria Pagliarone. Sarà anche un caso, ma il clima che si respira nel Paese non aiuta». Interviene senza mezze misure anche l'Anpi Napoli: «Quanto stanotte accaduto davanti al Liceo Sannazaro di Napoli - scrive in una nota l'associazione partigiani - è un atto condannabile sotto ogni punto di vista. Ignoti (si spera ancora per poco tempo) hanno, infatti, dato fuoco alla corona commemorativa ivi posta in occasione del 79° anniversario delle Quattro giornate. Potrebbe essere stato un gesto inconsulto o una provocazione politica; nell'uno e nell'altro caso trattasi di incommensurabile ignoranza da parte di chi ha pensato e realizzato una cosa simile». L'Anpi chiede anche una nuova lapide in ricordo di chi perse la vita nel conflitto del 1943. Una lastra di marmo rimessa a lucido, non oscurata dalle fiamme che hanno incenerito la corona di alloro l'altra notte. 

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