Chi ha provocato l'incendio nel cratere degli Astroni, all'interno dell'Oasi naturalistica del Wwf, ha ora un volto e un nome. Indagine lampo del gruppo forestale dei carabinieri. Due denunciati a piede libero: un parcheggiatore di un ristorante che ha materialmente esploso i fuochi d'artificio che hanno poi provocato l'incendio e il titolare della struttura a due passi dal cratere che ha ordinato l'accensione dei fuochi.
Tutto è cominciato domenica scorsa, dopo le 23. Al termine di una cerimonia, nove batterie di fuochi d’artificio hanno illuminato il cielo sopra il cratere degli Astroni.
I razzi partono dal parcheggio di una villa per ricevimenti e qualcuno, come era facile immaginare, conclude la sua traiettoria sugli alberi della riserva naturale protetta. È proprio così che sono andati in fiamme 50 ettari di macchia mediterranea, di vegetazione spontanea e di alberi di varie specie. Per qualche sguardo ammirato rivolto alle forme brillanti generate da fuochi pirotecnici accesi senza alcuna attenzione.
I festeggiamenti non solo hanno danneggiato gravemente un polmone verde tutelato ma sono costati l’utilizzo di 5 elicotteri, 2 canadair, 70 autobotti, 7 veicoli di soccorso e l’impiego di 66 uniformi tra carabinieri, vigili del fuoco e dipendenti della regione campania.
Proprio i militari, quelli delle stazioni forestali di Napoli e Pozzuoli, grazie alla visione di immagini di videosorveglianza raccolte in zona e alle testimonianze, sono riusciti a identificare e denunciare chi ha avviato quelle batterie.
Si tratta di un 33enne di Pianura, parcheggiatore abusivo all’esterno della villa e di un uomo del 63, titolare del locale.
Entrambi risponderanno di concorso in incendio boschivo. Sequestrate le batterie utilizzate. Ulteriori provvedimenti spetteranno ora alla procura di Napoli.