Incendio nel campo rom di Barra, duecento persone senza un tetto: l'appello dei volontari

Incendio nel campo rom di Barra, duecento persone senza un tetto: l'appello dei volontari
di Alessandro Bottone
Mercoledì 11 Agosto 2021, 14:33 - Ultimo agg. 18:15
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C'è preoccupazione a Barra, quartiere nella zona orientale di Napoli, dove la scorsa notte, tra l'1:30 e le 2 circa, un grosso incendio ha coinvolto il campo nomadi in via Mastellone, a ridosso della rete autostradale.

 

Le alte fiamme  - che anche stamattina continuano a bruciare baracche e cumuli di rifiuti - hanno costretto i residenti ad allontanarsi dall'area. Attualmente sono circa duecento le persone che non hanno un tetto e una sistemazione. Le associazioni, attivatesi subito in loro soccorso, sono preoccupate per la situazione generatasi, specie in queste giornate di caldo estremo.

Delle trecento persone che normalmente vivono nel campo di Barra un centinaio si sono allontanate volontariamente nel corso delle ultime settimane per raggiungere il paese di origine, la Romania, come da consuetudine.

Dunque, al momento le famiglie sono trentasei, circa duecento persone, come spiega Antonio Romano, volontario da anni impegnato nel sostegno alla comunità rom di Napoli Est. Antonio, uno dei primi ad arrivare sul posto poco dopo l'importante rogo, spiega che al momento è impossibile entrare nel campo in quanto sono ancora in corso le attività di spegnimento e di messa in sicurezza: molte famiglie, per scappare dalle fiamme, non hanno con sé nemmeno i documenti. Il volontario è in presidio fisso lungo via Mastellone dove stanno operando le forze dell'ordine e i vigili del fuoco: bisogna eliminare tutti pericoli dal campo. Sul posto c’è anche Marisa Esposito, presidente dell'associazione NEA, che si è attivata per assicurare assistenza alla comunità rom: i nomadi al momento sono stati accolti nel centro polifunzionale di via Curzio Malaparte a Ponticelli dove saranno garantiti loro il pranzo e la cena e una prima assistenza grazie al sostegno sinergico di diverse realtà associative, tra cui la onlus Figli in Famiglia di Carmela Manco.

La questione più problematica riguarda il luogo in cui i residenti del campo nomadi passeranno la prossima notte e i prossimi giorni. Pasquale Leone, presidente dell'associazione TerradiConfine, ha subito allertato le istituzioni locali - VI municipalità (Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio) e Comune di Napoli - chiedendo un valido sostegno per le persone che ora non hanno nulla per vivere in condizioni decenti. Il problema principale è trovare un posto dove risistemare e poi capire il destino del campo di Barra: se può essere ancora utilizzato per costruire moduli abitativi.

Intanto sul posto sono arrivati anche gli operatori del servizio di protezione civile del Comune di Napoli: i volontari hanno spiegato loro che è necessario prelevare dalle baracche non interessate dal rogo i documenti e beni di prima necessità, specie quelli indispensabili per le esigenze dei bambini. Attivisti, volontari e associazioni chiedono agli enti locali di farsi carico di questa emergenza visto il numero di persone coinvolte e l’entità del problema.

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