Incendio in casa, coniugi morti:
stufa spenta, sospetti su sigaretta

Incendio in casa, coniugi morti: stufa spenta, sospetti su sigaretta
di Cristina Liguori
Martedì 6 Febbraio 2018, 11:18
3 Minuti di Lettura
Qualiano. Si tinge di giallo la morte di Rosaria Carandente e Domenico Ciancio, i due coniugi ritrovati senza vita all'interno del loro appartamento. Sarà l'autopsia sui loro corpi a chiarire quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica. Solo l'esame autoptico potrà rivelare, dare conferme o smentite sulla dinamica della terribile tragedia. I risultati parziali renderanno chiaro un quadro che per adesso appare a tinte fosche. Cos'è accaduto realmente tra i due? E in che modo il divano è andato in fiamme sprigionando il monossido di carbonio, che a un primo esame sembrerebbe aver ucciso la coppia di 37 e 40 anni? I carabinieri daranno tutte le risposte a questi quesiti solo dopo i risultati dell'autopsia, per adesso le indagini si concentrano su una fatalità. E questa pare l'unica certezza. Se sia accaduto qualcosa di diverso è difficile dimostrarlo.

Il ritrovamento dei cadaveri lascia poco margine a ricostruzioni dissimili da quelle messe nere su bianco dai militari dell'Arma, guidati dal capitano Antonio De Lise, ma ci sono tasselli che ancora non sono stati messi al posto giusto. Innanzitutto la causa delle fiamme. In un primo momento si è pensato al malfunzionamento di una stufetta a gas che avrebbe provocato l'incendio del sofà, poi a un corto circuito e a scintille che avrebbero centrato il divano. Secondo i vigili del fuoco e i carabinieri stessi, alla luce di quanto verificato ieri queste ipotesi sono da scartare. La stufa era spenta e non ci sono segnali di guasti.

Allora cosa è accaduto? È probabile che a provocare le fiamme sia stata una sigaretta lasciata accesa sul divano. I due, secondo le testimonianze, erano entrambi fumatori e lo dimostrano anche i tanti mozziconi lasciati dappertutto. È quindi possibile che abbiano lasciato una cicca sul divanetto. Pare inoltre che Rosaria e Domenico avessero trascorso il sabato notte fuori casa, rientrando soltanto all'alba approfittando dell'assenza dei figli rimasti a dormire dai parenti. I due, quindi, si sarebbero infilati a letto - in camere separate - lasciando per stanchezza o distrazione mezza accesa un'ultima sigaretta. Ipotesi per adesso, che però potrebbero trovare conferme nei prossimi giorni. I medici dovranno anche chiarire la natura delle macchie ipostatiche, ovvero dei lividi trovati su diverse parti del corpo. Secondo i militari dell'Arma si tratterebbe di ecchimosi dovute alla caduta. I cadaveri, infatti, non sono stati ritrovati a letto come da una prima ricostruzione dei fatti. Entrambi i coniugi erano riversi sul pavimento.

È probabile che, accorgendosi del fumo che aveva invaso tutta la casa, avessero tentato di alzarsi e di correre ai ripari. Ma ormai storditi sarebbero finiti al suolo, avvelenati dal monossido di carbonio che si era insinuato lentamente nelle loro stanze. La coppia da tempo aveva dei dissidi e secondo alcuni testimoni si stava avviando verso la separazione.

 

Qualcuno racconta anche di pesanti e violenti litigi e di contrasti con il papà di Rosaria, ma questo non avrebbe nulla a che fare con la tragedia. Sul caso è intervenuto il sindaco di Qualiano Ludovico De Luca che su Facebook ha scritto: «Sono sconvolto da quanto accaduto in via Palizzi. Come uomo e come sindaco esprimo cordoglio alla famiglia e sarò vicino ai figli delle vittime». E infatti ora, in attesa della verità, bisognerà accudire e proteggere Miriana, 13 anni, e Luigi, 10, rimasti soli.
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