Carambola mortale in autostrada,
Toni e Maria traditi dalla velocità

I rottami di un'auto coinvolta nell'incidente; nel riquadro Maria Notaro, una delle due vittime
I rottami di un'auto coinvolta nell'incidente; nel riquadro Maria Notaro, una delle due vittime
di Marco Di Caterino
Lunedì 8 Aprile 2019, 23:00 - Ultimo agg. 9 Aprile, 07:13
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Alba rosso sangue sull’autostrada Milano-Napoli. In una terrificante carambola che ha coinvolto sei veicoli, due persone hanno perso la vita, Antonio Esposito, 29 anni, di Afragola, commerciante ambulante, e una ragazza, Maria Notaro, 23 anni, di Piazzolla di Nola, studentessa universitaria e figlia di un medico della zona nolana, deceduti sul colpo. Cinque i feriti, estratti dopo ore di lavoro dei vigili del fuoco delle lamiere contorte delle auto e un furgone coinvolti dell’incidente, e che ora sono ricoverati all’ospedale Cardarelli di Napoli. Uno dei cinque, originario di Afragola, è in codice rosso, tanto che i sanitari hanno indotto il coma farmacologico.
 
L’incidente è avvenuto quando mancava una manciata di minuti alle tre perché la prima telefonata al 118 è stata registrate alle 02,59. Le conseguenze hanno interessato il tratto autostradale, in direzione Napoli, che va dall’innesto degli svincoli dell’asse Mediano di Afragola sulla A1, fino all’inizio del tronco che immette sulla Tangenziale: detriti e lamiere erano sparse per mezzo chilometro. Il già pesantissimo bilancio dello scontro poteva avere numeri da ecatombe, evitata grazie alla prontezza di alcuni camionisti che resisi conto di quanto appena accaduto hanno dapprima rallentato e poi fermato la corsa dei propri automezzi, azionando le frecce e facendo in pratica da barriera rispetto ad altre auto in avvicinamento: data l’ora, la velocità in quel tratto solitamente sostenuta era certamente più elevata e uno «strike» avrebbe potuto avere conseguenze disastrose. In ogni caso il tratto autostradale è stato chiuso al traffico fino otto dello svincolo Afragola-Acerra e fino al bivio con l’A16. Fino alle 11 in entrambe le direzioni si sono formate code lunghe fino a tre chilometri, nonostante le indicazioni di percorsi alternativi diffuse con notiziari radiofonici e tabelloni luminosi.

Sul posto sono intervenute immediatamente le pattuglie della polizia stradale, quattro ambulanze e una macchina medica del 118, due squadre dei vigili del fuoco, oltre al personale della Direzione del 6° Tronco di Cassino di Autostrade per l’Italia. Ed è stata una vera, disperata, lotta contro il tempo per i sanitari del 118 che dopo aver accertato che per Antonio Esposito e Maria Notaro purtroppo non c’era più nulla da fare hanno prestato le prime cure ai feriti, affianco ai vigili del fuoco che cercavano con tutte le cautele del caso di liberare i feriti, letteralmente intrappolati nel metallo contorto. L’ultima ambulanza, scortata dai mezzi della polizia, è partita dal luogo del disastro stradale solo dopo le sette e mezza, circa quattro ore dopo essere arrivata in autostrada. La Procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco, ha aperto un fascicolo che è stato affidato al pubblico ministero Paola Izzo, che oltre ordinare il sequestro di tutti i veicoli coinvolti ha disposto il sequestro giudiziario delle due salme, portate presso l’Istituto di Medicina Legale del secondo Policlinico dove verrà eseguito l’esame autoptico.

Secondo una prima e ancora incompleta ricostruzione della dinamica della mortale carambola, la Micra - sulla quale viaggiavano le due vittime sedute davanti e altri due ragazzi che erano sul sedile posteriore - si sarebbe scontrata con un veicolo che la precedeva di qualche decina di metri. Nell’inerzia dell’impatto la vettura giapponese, priva di controllo, ha compiuto una rotazione di 180 gradi, finendo si traverso sulla carreggiata, dove è stata «centrata» da un’auto che sopraggiungeva a forte velocità. Questo secondo impatto ha messo contromano la Micra che è stata tamponata violentemente da altri due veicoli, a loro volta urtati in maniera più lieve da un furgone il cui conducente era riuscito a effettuare un disperata manovra di frenata. Tutto è durato meno di una ventina di secondi. E dai primi rilievi è apparso evidente che la velocità di tutti i veicoli coinvolti era davvero elevata.
 

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