Incidente nella metropolitana di Napoli, il bilancio si aggrava: 11 feriti in ospedale

Incidente nella metropolitana di Napoli, il bilancio si aggrava: 11 feriti in ospedale
di Melina Chiapparino
Giovedì 16 Gennaio 2020, 14:17 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 22:15
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Il bilancio dei feriti nello scontro tra i treni della linea 1 della metropolitana di Napoli sale a 11. Per fortuna nessuno di questi è rimasto ferito in maniera grave e anche le prognosi più lunghe, come quella di 30 giorni per il 59enne napoletano dimesso ieri dal Cto, non sono critiche.

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Subito dopo l’incidente, avvenuto martedì intorno alle 7 del mattino, le ambulanze del 118 hanno prestato soccorso a otto persone, cinque trasportate al Cto e tre all’ospedale Cardarelli ma, nelle ore successive, è capitato che alcuni viaggiatori cominciassero ad accusare dolori e malessere. Dal tardo pomeriggio di martedì, così, sono state assistite due persone nel presidio collinare per traumi lievi alla cervicale, il cosìddetto “colpo di frusta” e una 17enne napoletana è stata assistita al Cto per un trauma lombo sacrale, sempre di lieve entità.
 

In ogni caso, il bilancio delle vittime rimane contenuto ma come è stato sottolineato dai sanitari intervenuti nei soccorsi «lo choc emotivo è stato violento e durante l’assistenza medica, il personale medico, infermieristico e gli operatori hanno considerato anche l’aspetto psicologico dei pazienti traumatizzati» ha spiegato Mario Guarino, primario del pronto soccorso del Cto. 

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«Nel presidio erano state attivate le procedure di emergenza pochi istanti dopo la telefonata del 118 che comunicava l’incidente e che abbiamo ricevuto su un telefono dedicato esclusivamente alle chiamate che ci giungono dalla centrale operativ”». «Il bilancio fortunatamente è stato contenuto ma l’ospedale era pronto con il Peimaf, il piano di emergenza interno per il massiccio afflusso di feriti che consiste in una organizzazione strategica di tutte le nostre risorse sia di organico che di attrezzature - spiegano Cosimo Maiorino, direttore del Cto, e il primario Guarino – l’obiettivo era quello di gestire qualsiasi tipo di imprevisto perché al momento dell’allerta non erano chiare le dinamiche e le dimensioni dell’emergenza ma possiamo ritenere che in questa prova generale, tutto abbia funzionato per il meglio». 
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