Incidente sul lavoro a Napoli, operaio muore nel cantiere: «Lavorava come precario»

Incidente sul lavoro a Napoli, operaio muore nel cantiere: «Lavorava come precario»
di Melina Chiapparino
Mercoledì 21 Luglio 2021, 08:30
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È morto sul colpo, precipitando dal quarto piano della palazzina dove stava realizzando dei lavori come idraulico. Ciro Cammarota, 59enne napoletano, lascia una moglie e due figlie che seguiva con dedizione, sacrificando tutto il suo tempo alla continua ricerca di lavori e commesse. I condomini della palazzina dove ieri mattina ha perso la vita, al civico 32 di via Alessandro Poerio, lo hanno descritto come «un grande lavoratore che non si risparmiava mai» e forse, proprio la sua abnegazione, gli ha fatto commettere un'imprudenza fatale. Ciro non aveva con sé le chiavi dell'appartamento dove ieri ha cercato di entrare attraverso una finestra. Il tentativo di infilarsi nell'abitazione, non è riuscito e il 59enne è caduto sul pavimento del cortile interno della palazzina, precipitando da un'altezza di più di 15 metri.

«Ha gridato aiuto ed è scivolato».

Non è riuscito a pronunciare altre parole, il ragazzo extracomunitario che aiutava Ciro nei lavori di idraulica e che, ieri mattina intorno alle 9, si trovava poco distante da lui. Il giovane, completamente sotto shock dopo la caduta dell'uomo, si è affrettato a scendere le scale e lo ha raggiunto nel cortile ma l'impatto violento al suolo, non ha lasciato speranze al 59enne. «Non aveva le chiavi dell'appartamento e ha cercato di entrare dalla finestra, scivolando», ha spiegato il portiere che ricorda Ciro come una persona «affabile e perbene». Secondo quanto raccontato dai condomini, Ciro per evitare di aspettare l'arrivo degli operai dell'impresa edile che avrebbero aperto l'appartamento, ha scavalcato la ringhiera di ferro che affianca la finestra dell'abitazione dal momento che il quarto piano, come tutti gli altri, è composto anche da una pedana di ferro che consente l'accesso all'ascensore esterno della palazzina. Una volta scavalcata la ringhiera, Ciro avrebbe cercato di infilarsi nella porzione di finestra che non aveva persiane, né vetri ma, evidentemente, ha perso l'equilibrio, precipitando nel vuoto. Secondo alcuni residenti, Ciro «aveva le chiavi ma si era dimenticato di portarle e non poteva chiamare dal cellulare gli operai della ditta appaltatrice perché gli era finito il credito». Invece, Teresa, moglie di Ciro sostiene che l'uomo «non possedeva le chiavi dell'appartamento a cui accedeva sempre insieme agli operai del cantiere». 

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Ciro indossava un paio di jeans, una maglietta e scarpe da ginnastica quando è stato soccorso dall'equipe del 118, intervenuta con l'ambulanza della postazione Annunziata. I sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso del 59enne e poco dopo, è iniziato il sopralluogo della Sezione Rilievi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli che hanno setacciato sia la casa dove l'idraulico stava realizzando i nuovi impianti, sia l'intera palazzina con le aree utilizzate per depositare i materiali del cantiere. Sul posto, sono intervenute anche le pattuglie dei carabinieri della Stazione Stella che hanno raccolto le testimonianze dei condomini e posto sotto sequestro l'appartamento. Le indagini, coordinate dal pm Giuseppe Tittaferrante, non solo puntano a decifrare l'esatta dinamica della morte bianca dell'idraulico ma anche eventuali responsabilità della ditta appaltatrice in merito ai lavori commissionati all'uomo. Un altro elemento in fase di valutazione da parte degli inquirenti, riguarda la dotazione di abiti e dispositivi di sicurezza che però Ciro non avrebbe dovuto indossare se il suo lavoro, come hanno raccontato i condomini, si fosse limitato al ripristino degli impianti idraulici all'interno dell'appartamento. La salma dell'uomo, come disposto dal magistrato, è ora nel reparto di Medicina Legale del Policlinico Federico II per gli accertamenti autoptici. 

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