Incidenti stradali in Campania: calano le vittime con la pandemia, ecco il rapporto Istat

Incidenti stradali in Campania: calano le vittime con la pandemia, ecco il rapporto Istat
Lunedì 22 Novembre 2021, 16:00 - Ultimo agg. 18:36
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Nel 2020 si sono verificati in Campania 7.088 incidenti stradali che hanno causato la morte di 176 persone e il ferimento di altre 9.957. La situazione pandemica e le misure adottate per contenerla hanno determinato un consistente decremento del numero di incidenti (-29,5%), delle vittime della strada (-21,1%) e dei feriti (-33,9%) rispetto al 2019, anche se inferiore a quanto registrato a livello nazionale, -31,3% per gli incidenti, -24,5% per le vittime e -34,0% per i feriti.

Incidenti stradali, morti, feriti e tasso di mortalità per provincia. Campania anni 2020 e 2019, valori assoluti e variazioni percentuali

La Campania rispetto agli obiettivi europei

I programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, per i decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale con una particolare attenzione, nel decennio in corso, agli utenti vulnerabili. Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte del 28,9%, meno della media nazionale (-42,0%). Fra il 2010 e il 2020 si registrano variazioni, rispettivamente, di -30,7% nel numero dei decessi e -41,8% in quello dei feriti. Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale è aumentato da 2,3 a 2,5 deceduti ogni 100 incidenti mentre quello medio nazionale registra un leggero aumento (da 1,9 a 2,0 decessi ogni 100 incidenti). Nel 2020, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età, bambini, giovani e anziani, periti in incidente stradale, in Campania corrisponde alla media nazionale (44,9%). Guardando, invece, agli utenti vulnerabili secondo il avuto nell’incidente, conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni, il loro peso relativo sul totale dei deceduti, misurato nella regione è superiore nel 2020 a quello nazionale (59,1% contro 51,4%). Sempre tra 2010-2020 l’incidenza di pedoni deceduti è aumentata in Campania da 12,2% a 19,3%, così come nel resto del Paese da 15,1% a 17,1%.

I costi sociali

I costi sociali degli incidenti stradali quantificano gli oneri economici che, a diverso titolo, gravano sulla società a seguito di un incidente stradale. Nel 2020 il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in circa 11 miliardi e 600 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (195,5 euro pro capite) e circa in 743 milioni di euro (133,9 euro pro capite) per la Campania; la regione incide per il 6,6% sul totale nazionale.

Utenti vulnerabili per età e ruolo e utenti nel complesso morti per incidente stradale in Campania e in Italia, anni 2010 e 2020, valori percentuali

Il rischio di incidente stradale

Tra il 2019 e il 2020, l’indice di lesività diminuisce da 149,8 a 140,5; l’indice di mortalità invece aumenta lievemente (da 2,2 decessi ogni 100 incidenti a 2,5 nel 2020) così come quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100), da 1,5 nel 2019 a 1,7 nel 2020. L’incidentalità rimane alta lungo le strade statali 7 (Appia), 162 NC (Asse mediano), 145 (Sorrentina) e 18 (Tirrenica inferiore) e nei comuni a nord di Napoli fino al litorale casertano. Si riscontra un aumento degli indici di mortalità e gravità sia nel complesso della Città Metropolitana (rispettivamente 2,1 e 1,6) sia nel comune capoluogo (1,7 e 1,3).

Incidentalità stradale, Campania anno 2020, indicatori

 Indici di mortalità e lesività, Campania anni 2019-2020, variazioni percentuali

Nel 2020 il maggior numero di incidenti (5.335, il 75,3% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 98 morti (55,7% del totale) e 7.244 feriti (72,8%). Rispetto all’anno precedente i sinistri diminuiscono su tutte le categorie di strada, ma la diminuzione maggiore si verifica sulle autostrade (-38,1%), seguite dalle altre strade (-32,8%) e dalle strade urbane (-27,8%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (4,8 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (3,5 decessi ogni 100 incidenti). Sulle strade urbane il 24,3% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un incrocio, mentre sulle strade extraurbane tale percentuale scende al 6,4%. In ambito urbano gli incidenti che avvengono lungo un rettilineo rappresentano il 54,7% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (8,6%), di una curva (7,7%) e di una rotatoria (3,1%). Lungo le strade extraurbane il 58,0% degli incidenti si verifica lungo un rettilineo, il 26,6% in curva e il 4,6% nei pressi di un’intersezione.

Incidenti stradali con lesioni a persone per caratteristica della strada e ambito stradale, Campania anno 2020, valori percentuali. (La categoria “Altro” include: passaggio a livello, dosso, pendenza e galleria) 

I mesi e le ore più a rischio

Le misure di contenimento adottate per contrastare la pandemia, il periodo di lockdown e le fasce di coprifuoco hanno influito pesantemente sulla distribuzione temporale degli incidenti stradali sull’intero territorio nazionale. Nel mese di aprile si registra un decremento del numero di incidenti del 79,3%, in quello di marzo del 69,2%.

Tra maggio e settembre, in coincidenza della riapertura di gran parte delle attività e del periodo di maggiore mobilità per vacanze, si contano 3.572 incidenti (il 52,9% di quelli avvenuti durante l’anno) in cui hanno subito lesioni 5.352 persone (53,8%) e 95 sono decedute (54,0%) (Figura 5). Oltre il 77% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8 e le 20 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori superiori alla media giornaliera (2,5) nella fascia oraria tra le sei e le sette (8,1 morti ogni 100 incidenti) e le due e le tre (7,3 morti ogni 100 incidenti) (Figure 6 e 7). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 39,5% degli incidenti notturni, il 35,8% delle vittime e il 40,7% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4,5 decessi ogni 100 incidenti, registrando il valore più elevato il venerdì notte (4,4). 

1.Incidenti stradali, morti e feriti per mese, Campania anno 2020, 2. Incidenti stradali con lesioni a persone per ora del giorno, Campani anno 2020, valori percentuali. 3. Incidenti stradali con lesioni a persone per ora del giorno, Campani anno 2020, indice di mortalità

Gli incidenti stradali nelle aree urbane, intermedie e periferiche

In Campania il 54,3% degli incidenti stradali è concentrato nei poli urbani, considerando anche le aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai poli, si arriva all’89,9% del totale. Nei comuni delle aree interne, caratterizzate da distanze superiori ai 20 minuti di percorrenza dai poli urbani, gli incidenti rappresentano il 10,1% del totale regionale. Il numero delle vittime si riduce rispetto al 2019 sia nel totale dei centri (-22,7%) sia nelle aree interne (-15,7%).

Incidenti stradali, morti e feriti per tipologia di comune, Campania anno 2020, valori assoluti, composizioni percentuali e variazioni

Di contro, gli indicatori statistici di mortalità e gravità aumentano rispetto al 2019 (rispettivamente 2,5 decessi ogni 100 incidenti e 1,7 morti ogni 100 morti e feriti). L’incremento viene registrato sia nel totale dei Centri (2,1 morti ogni 100 incidenti e 1,5 ogni 100 morti e feriti) sia più sensibilmente nelle Aree interne (rispettivamente con 6,0 e 3,9).

I comportamenti a rischio e le persone coinvolte

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (69,6%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (2.362 casi, 34 vittime e 3.527 feriti), seguita dal tamponamento (1.130 casi, 23 decessi e 1.825 persone ferite mentre quella più pericolosa è lo scontro frontale (3,3 decessi ogni 100 incidenti). Tra gli incidenti a veicoli isolati si evidenziano per pericolosità la fuoriuscita (4,7 decessi ogni 100 incidenti), l’investimento di pedone (4,5) e l’urto con ostacolo accidentale (4,3). Complessivamente gli incidenti che vedono coinvolti veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 4,2 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli fra più veicoli (1,7 decessi). Nell’ambito dei comportamenti errati di guida la guida distratta, la velocità troppo elevata, il mancato rispetto della distanza di sicurezza e delle regole di precedenza sono le principali cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I quattro gruppi costituiscono complessivamente il 47,0% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 18,4% mentre l’elevata velocita per il 15,7% (Tavola 14, in allegato). Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 65+ anni (4,1 per 100mila abitanti) e per la classe 15-29 anni (4,0 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 69,3% delle vittime e il 65,5% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 11,4% dei morti e il 25,9% dei feriti, i pedoni il 19,3% dei deceduti e l’8,4% dei feriti. Il 52,9% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+ mentre il 64,0% dei pedoni feriti ha meno di 45 anni. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 356,4 per la classe di età 15-29 anni, a 220,6 per quella 30-44 anni (Figure 8-11). 

1. Morti per genere, classe, età (asse sinistro, valori assoluti)e indice di mortalità standardizzato (asse destro, valori per 100.000 abitanti), Campania, anno 2020. 2. Piramide dell'età dei morti per genere e categoria di utente della strada, Campania, anno 2020, valori assoluti

3. Feriti per genere, classe di età (asse sinistro, valori assoluti) e tasso di lesività standardizzato (asse destro, valori per 100.000 abitanti), Campania, anno 2020. 2. Piramide dell'età dei feriti per genere e categoria di utente della strada, Campania, anno 2020, valori assoluti

Raccolta dei dati

La rilevazione, analogamente a quanto accade negli altri paesi europei, è eseguita con la collaborazione di Organi pubblici a competenza locale (polizia stradale, carabinieri, polizia locale o municipale, polizia provinciale e altri organismi) che hanno in via istituzionale la possibilità di raccogliere gli elementi caratteristici degli incidenti stradali verbalizzati. La rilevazione viene effettuata attraverso la registrazione dei dati e l’invio di un file contenente le informazioni concordate con Istat o mediante compilazione del questionario cartaceo. Il flusso di indagine standard prevede una periodicità mensile di trasmissione, con invio entro 45 giorni dal termine del mese di rilevazione. Esistono però, ad oggi, diverse modalità e tempistica di invio regolamentate dagli accordi specifici in essere con i diversi organismi locali. In particolare, la tempistica richiesta di invio dei dati a Istat, per le regioni e province aderenti a protocollo di Intesa o convenzioni, è a cadenza trimestrale alle date 30/4, 31/7, 31/10, 31/1 e prevede l’invio del dato consolidato annuale (riferito all’anno precedente) entro il 31/5 di ogni anno. Il dato inviato trimestralmente è da considerarsi come dato preliminare da aggiornarsi con le informazioni consolidate in fasi successive. Per quanto concerne i nuovi modelli organizzativi adottati, a partire dal 1999 l’Istat ha valorizzato forme di collaborazione a livello locale che hanno consentito agli operatori provinciali o regionali di partecipare attivamente alla fase di rilevazione. Questo indirizzo è stato poi consolidato dalla necessità di coinvolgere nella rilevazione i centri di monitoraggio regionali e provinciali, istituiti a partire dal 2002 a seguito delle nuove disposizioni del programma nazionale di sicurezza stradale.

Tra i compiti di tali centri figurano infatti il miglioramento della completezza, la qualità e la tempestività della rilevazione degli incidenti stradali. A seguito della necessità di far fronte all’esigenza sempre crescente delle amministrazioni locali di avere a disposizione dati preliminari per la programmazione di interventi mirati ed efficaci in materia di sicurezza stradale, nel dicembre 2007 è stato stipulato un primo “Protocollo di Intesa per il coordinamento delle attività inerenti la rilevazione statistica sull’incidentalità stradale”. Alla conclusione della fase di sperimentazione delle attività di decentramento ha fatto seguito, nel luglio 2011, un nuovo Protocollo di intesa, rinnovato poi nel 2015, nel 2016 e nel 2020. Gli enti e gli organismi firmatari sono l’Istat, il Ministero dell’Interno, il Ministero della Difesa, il Ministero dei Trasporti, la conferenza delle regioni e delle province autonome, l’unione delle province d’Italia e l’associazione nazionale dei comuni d’Italia. A partire dal 2015, infine, esiste la possibilità di adesione al protocollo di intesa anche per le province, per i comuni capoluogo di provincia, per i comuni con più di 50mila abitanti e per le città metropolitane le regioni che hanno attuato, ad oggi, il decentramento delle attività di raccolta e monitoraggio, nell’ambito dell’accordo e adottano un modello decentrato informatizzato su base regionale sono, in ordine di adesione: Toscana, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Calabria e Lazio. Anche la Sardegna aderirà al protocollo per la rilevazione 2021. Effettuano la gestione decentrata di tutte le fasi del processo di indagine anche le province autonome di Bolzano e di Trento. Al fine di migliorare la qualità dell’informazione statistica dei dati degli incidenti stradali l’Istat ha decentrato la raccolta, la registrazione, il controllo quali-quantitativo e l’informatizzazione dei dati alle Sedi territoriali Istat per l’Umbria e per la Campania dal 2007, alle sedi territoriali Istat per la Basilicata e per le Marche dal 2010 e alla sede territoriale Istat per il Molise dal 2012. L’Abruzzo ha aderito a partire dalla rilevazione riferita al 2019. Per il 2019, in Valle d’Aosta, Sicilia e Sardegna si segue il modello standard informatizzato o cartaceo della rilevazione: pertanto i comandi delle polizie municipali o locali trasmettono all’Istat i dati informatizzati o cartacei, l’Istat ha, invece, il compito di seguire le successive fasi dell’indagine. 

Per i dati provenienti dalla polizia stradale e dai carabinieri si è adottato un modello decentrato informatizzato su base nazionale: pertanto all’Istat vengono trasferiti, con cadenza trimestrale o mensile, tutti i dati degli incidenti stradali con lesione a persone verificatesi sul territorio nazionale rilevati dalla polizia stradale o dai carabinieri. Per i dati provenienti dalle polizia municipale o locale viene utilizzato sia il modello decentrato sia quello standard.

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