Incinte e positive al Covid, il Cardarelli cambia: «Una tenda per vaccinarle»

Incinte e positive al Covid, il Cardarelli cambia: «Una tenda per vaccinarle»
di Ettore Mautone
Lunedì 29 Novembre 2021, 08:00 - Ultimo agg. 30 Novembre, 13:18
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Le gestanti non vaccinate? Rischiano di più delle altre donne perchè la gravidanza, di per sé, comporta una parziale paralisi immunitaria che in natura ha lo scopo di tollerare parti genetiche estranee, appartenenti al padre del bambino che sta crescendo nel grembo della mamma. Pertanto gli esiti di un contagio da Covid in gravidanza possono essere più gravi e letali. Esiti drammatici verificatisi per tre giovani mamme su otto, ricoverate negli ultimi mesi nella Rianimazione del Policlinico Federico II. Donne che, nonostante la giovane età e le cure intensive, si sono aggravate e non ce l'hanno fatta a superare l'infezione, partorendo bambini fortemente prematuri che, in due casi su tre, sono anch'essi deceduti. Anche i due gemellini della giovane mamma di Arzano, Alessandra De Rosa, deceduta l'altro giorno, pur negativi, soffrono di complicanze gravissime dovute alla prematurità estrema.

La Rianimazione del policlinico collinare, diretta da Giuseppe Servillo, collabora attivamente con la Ginecologia Covid, diretta da Giuseppe Bifulco, hub per le donne in gravidanza affette da Sars-Cov-2. Collaborazione estesa alla Terapia intensiva neonatale guidata da Francesco Raimondi.

Anche altri centri nascita, come quello del Cardarelli, durante la pandemia hanno accolto e assistito donne positive al virus.

Dopo i casi severi e letali registrati negli ultimi mesi al policlinico è partita una campagna vaccinale per le donne in gravidanza. Il policlinico Vanvitelli già a ottobre ha tenuto tre open-day dedicati alle donne in dolce attesa. Nell'ambito di questo programma, l'unità di Ginecologia e Ostetricia della Vanvitelli, diretta da Nicola Colacurci ha tenuto in tre distinte giornate, e a cadenza settimanale, altrettante sedute. In pochi giorni oltre 130 donne, provenienti dall'intera regione, si sono recate nel complesso di Santa Patrizia per sottoporsi alla vaccinazione. 

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Analoga iniziativa è stata attivata dal Cardarelli: tutti i giorni le gestanti che desiderano vaccinarsi (con la prima, seconda e terza dose) possono accedere alla tendo-struttura allestita all'esterno del padiglione dove troveranno i ginecologi del reparto con una assistenza dedicata, un'ecografia di controllo e l'osservazione post vaccinale. La struttura ha messo a disposizione la mail ostetriciaeginecol@libero.it per le prenotazioni.

«Le donne e le mamme, prima o durante la gravidanza, devono assolutamente vaccinarsi contro il Covid - avverte Claudio Santangelo, primario dell'unità operativa di Ginecologia e Ostetricia del Cardarelli - All'inizio della pandemia non c'erano risultati univoci e si è temporeggiato ma adesso la letteratura di settore è solida e univoca nel ritenere le donne in gravidanza soggetti fragili e da vaccinare in via prioritaria al pari degli anziani, dei diabetici e altre fasce di vulnerabilità».

A confermare questa necessità è stata anche la Società scientifica italiana di Ostetricia e ginecologia. «Si è espressa formalmente nel verso della assoluta necessità e indicazione del vaccino antiCovid per le donne che sono in dolce attesa a qualunque epoca di gestazione - aggiunge Santangelo - La vaccinazione potrebbe non riuscire a evitare un contagio ma può prevenire esiti e forme di infezioni gravi salvaguardando la salute delle donne e dei bambini che portano in grembo oltre che limitare la circolazione del virus. Le mamme in attesa possono fare anche l'antinfluenzale e l'antipertosse dopo la ventesima settimana mentre quello contro la rosolia va fatto tre mesi prima della gravidanza». 

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