Incurabili, blitz dei residenti: «Ma non volevamo occupare»

Un momento della protesta dei residenti degli Incurabili
Un momento della protesta dei residenti degli Incurabili
di Antonio Folle
Sabato 13 Aprile 2019, 19:35 - Ultimo agg. 19:51
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La triste vicenda del crollo degli Incurabili si arricchisce di nuovi strascichi polemici. Oggi alcuni residenti degli stabili sgomberati a causa del crollo di domenica scorsa sono rientrati - arbitrariamente e violando i sigilli - nei loro appartamenti per prelevare effetti personali e medicine indispensabili. Il direttore dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva con una dura nota ha stigmatizzato l'atteggiamento dei residenti definiendolo "scriteriato". Nel quartiere si vociferava addirittura di un intervento delle forze dell'ordine che avrebbero dovuto sgomberare - se necessario con la forza - gli "occupanti". Invece l'atto di forza da parte dell'Asl non si è reso necessario anche perchè, come hanno sottolineato i cittadini di piazzetta della Consolazione, nessuno aveva intenzione di restare negli appartamenti pericolanti, ma si è trattato di un blitz reso necessario dallo stato di grave bisogno in cui si trovano diverse famiglie sgomberate. 

Ma facciamo un passo indietro. Nella tarda mattinata gli sfollati si sono riuniti all'esterno dell'ingresso principale degli Incurabili e hanno duramente contestato l'operato della direzione che - è la denuncia dei cittadini - nonostante i pericoli di crollo, avrebbe permesso il viavai dei turisti all'interno della struttura. Gli animi si sono accesi quando i sempre più esasperati residenti hanno tentato di ottenere la scorta, necessaria in questi casi, da parte dei Vigili del Fuoco per rientrare nei loro appartamenti e prelevare i loro effetti personali. La gran parte degli sfollati, infatti, è stata trasferita in hotel a Sant'Anastasia e molti denunciano di non aver avuto nemmeno la possibilità di procurarsi un ricambio di biancheria. A vuoto la prima telefonata ai Vigili del Fuoco che hanno dirottato i cittadini al centralino dei Vigili Urbani. A vuoto anche il secondo tentativo, con una promessa di intervento che, però, non si è concretizzata.

A quel punto molti hanno deciso di entrare lo stesso negli stabili sgomberati, indispettiti dal continuo rimpallo di responsabilità da parte delle istituzioni. «Non abbiamo violato i sigilli, che tra l'altro non sono mai stati messi, ma abbiamo trovato già aperto. Nessuno aveva intenzione di restare all'interno degli appartamenti - si difendono i residenti degli Incurabili - se poi qualcuno aveva questa intenzione se ne sarebbe assunto la responsabilità. Abbiamo chiamato i Pompieri e i Vigili Urbani per cercare di entrare nelle nostre case e prelevare qualche medicinale indispensabile e qualche ricambio necessario visto che staremo fuori chissà quanto tempo. Il direttore Verdoliva - rincarano la dose - ci ha definiti scriteriati. Bene, noi invece crediamo che sia scriteriato il modo di gestire questa faccenda, con dei cittadini onesti costretti a far questo perchè non c'è nessuno che li assiste in un momento di difficoltà».

Tanti, anzi tantissimi, gli spunti di polemica tra i cittadini e la direzione dell'Azienda Sanitaria. Anzitutto la gestione della crisi, con una task force - che vede impegnato anche il Comune di Napoli - che non riesce in alcun modo, secondo le denunce dei residenti, a fornire risposte adeguate. Poi c'è la spinosa questione hotel, con i residenti di piazzetta della Consolazione che chiedono a gran voce a palazzo San Giacomo di attivarsi per reperire posti letto in strutture del centro storico. Molti, infatti, hanno palesato enormi difficoltà a spostarsi tra Napoli e Sant'Anastasia, un paese decisamente fuori mano per chi - ed è la stragrande maggioranza - lavora nel centro della città. 
 

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