Incurabili Napoli, rimborsi dopo il crollo ma spuntano inquilini morosi

Incurabili Napoli, rimborsi dopo il crollo ma spuntano inquilini morosi
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 11 Aprile 2022, 07:00 - Ultimo agg. 12 Aprile, 08:30
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Svolta nella vicenda del crollo nella storica chiesa di Santa Maria del Popolo agli Incurabili. Dopo tre anni di promesse, inutili attese e progetti mai compiuti, si apre uno spiraglio per le 21 famiglie che occupavano gli appartamenti di alcuni palazzi confinanti, sfrattati e mai potuti rientrare nelle loro case. Ad assumere l'iniziativa è stata l'Asl Napoli 1, che ha costituito un fondo aziendale destinato a chi ha perso l'alloggio: un ulteriore finanziamento (oltre a quello già stanziato dalla Regione) in favore del Comune di Napoli corrispondente alla prima annualità del contributo regionale, da erogare a sostegno della locazione a favore dei nuclei familiari sgomberati.

Tutto bene? Neanche per sogno. Perché si scopre che - nonostante la stessa Asl avesse già sollecitato nel marzo del 2021 Palazzo San Giacomo a verificare la sussistenza dei presupposti anagrafici e reddituali degli occupanti gli alloggi in questione, il Comune non ha mai risposto. Circostanza che induce oggi gli uffici competenti dell'Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 a reiterare la richiesta e a sollecitare le verifiche previste dalla legge, prima di elargire quei finanziamenti. 

Insomma, senza controlli niente soldi.

Dietro la lodevole logica che spinge l'Asl a sollecitare l'intervento dell'ente locale emerge la considerazione che il lungo lasso di tempo già trascorso, e in vista della scadenza del triennio dalla data degli sfratti, appare opportuno procedere ad una erogazione in un'unica soluzione dei sei semestri (iniziando dal mese di luglio 2019, data di rilascio degli alloggi alberghieri, fino a tutto il mese di aprile 2022).

Ma c'è dell'altro. Già, perché dietro le ultime determinazioni dell'Asl Napoli 1 c'è la più che legittima richiesta di verificare le condizioni giuridiche di erogazione dei contributi agli sfrattati: per i quali devono essere dimostrate innanzitutto la legittimità dell'occupazione degli alloggi danneggiati, e poi anche l'assenza di morosità pregresse.

Questo è il motivo di fondo per il quale il vertice sanitario avrebbe deciso di trasferire allo stesso Comune di Napoli con esecuzione immediata la somma complessiva di 38.267 euro, a fronte di una morosità da recuperare pari ad oltre 13mila euro: l'erogazione dovrà avvenire da parte del Comune di Napoli solo dopo la verifica della sussistenza degli stessi requisiti anagrafico-reddituali degli ammessi al contributo integrativo della Regione Campania. 

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Con questa determinazione, di fatto, l'Asl Napoli 1 si impegna a fornire un supporto concreto e tempestivo ai nuclei familiari interessati, in aggiunta a quello di competenza del Comune di Napoli; un impegno che viene rinnovato, nonostante la suddetta azienda non abbia - almeno finora - trovato nel Comune di Napoli il supporto e la collaborazione che sarebbero state necessarie a sostenere le iniziative messe in campo.

«Abbiamo sempre avuto massima attenzione verso le persone, sia nei loro bisogni pratici che nei loro diritti - dichiara al Mattino il direttore generale dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva -, e confermiamo sia gli accrediti di questa ulteriore tranche che giungeranno al Comune entro la prossima settimana, sia un progetto che prevede le soluzioni abitative delle storiche destinazioni funzionali. Il nostro obiettivo resta quello di far rientrare tutti i nuclei familiari nelle rispettive abitazioni, ma bisogna portare a termine i lavori previsti già nel progetto esecutivo». 

 

Sulla vicenda interviene il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli: «Alla Asl Napoli 1 va sicuramente riconosciuto di essersi fatta carico del problema e di aver lavorato per risolverlo, così come noi avevamo più volte sollecitato. È evidente che questo intervento, con il ristoro che l'Asl verserà agli sfollati degli Incurabili, deve essere uno sprone per accelerare i lavori per giungere rapidamente alla riapertura totale e al completamento del restauro dell'ospedale stesso. Certamente dovrà essere portata avanti anche un'azione legale seria e decisa per individuare tutti i responsabili del crollo, che dovranno pagare per i danni arrecati a tutta la cittadinanza e soprattutto agli ammalati». 

Alba del 24 marzo 2019: un boato anticipa il cedimento della pavimentazione della storica chiesa di Santa Maria del Popolo degli Incurabili. Siamo nel cuore del centro storico di Napoli, e a seguito di quello schianto vengono evacuati non solo i pazienti ricoverati nell'ospedale, ma anche 21 nuclei familiari residenti negli edifici confinanti. E per questi ultimi, da allora, cala il silenzio, nonostante la girandola di dichiarazioni e progetti sui restauri.

Una ferita ancora aperta sulla pelle di uno dei tesori storici e architettonici di Napoli. Il 23 marzo scorso è stato celebrato il cinquecentenario della fondazione dell'Ospedale Incurabili. Gli antichi vasi e le memorie della storica farmacia annessa al fabbricato interessato dal cedimento di un solaio vennero trasferiti a Palazzo Reale perché, si disse all'epoca, la ristrutturazione sarebbe stata breve e il complesso sarebbe rinato prestissimo. 

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