Ercolano, gemelli accoltellati e operati: rapina o scontro tra bande

Ercolano, gemelli accoltellati e operati: rapina o scontro tra bande
di Rosa Palomba
Lunedì 28 Maggio 2018, 08:30 - Ultimo agg. 14:35
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Inviato a Ercolano

Una domenica perfetta. Una di quelle già estive. Sole, folla ed euforia. Spiagge affollate da Napoli a Sorrento e oltre, autostrade trafficate, piscine «assaltate». Una domenica perfetta fino alle 18. Poi l'allarme: due gemelli minorenni di Barra accoltellati a Ercolano. Uno alla gamba in maniera grave, l'altro alla schiena. I fratelli gemelli sono stati operati, sono adesso ricoverati all'ospedale Maresca di Torre del Greco; giudicati fuori pericolo.
Uno dei due è già stato sentito dai carabinieri. Sarà stato lo choc, il dolore delle ferite, la paura delle conseguenze, ma fino alla tarda serata di ieri il ragazzino ha detto di non sapere perché è stato aggredito né da chi. Un mistero a cui non sa dare un nome né un movente.

L'Sos è scattato nel viale che conduce alla piscina Puanta Quattro Venti, fra Torre del Greco ed Ercolano, a un passo da Portici, lungo la fascia costiera vesuviana a ridosso del Miglio D'Oro. Nel parcheggio custodito della struttura che chiude alle 17 e 30, decine di persone. I due ragazzi feriti si sono avvicinati a uno dei parcheggiatori e hanno chiesto aiuto. Avevano un motorino e c'era sangue. L'addetto alla sosta pensava fossero caduti, li ha accompagnati nell'infermeria. Ma qui è stato necessario chiamare i carabinieri e il 118 che ha trasportato il più grave dei due in ospedale; l'altro ci è arrivato a bordo del proprio motorino.

 
«Li abbiamo soccorsi e lo faremmo altre mille volte - dice Stefano Raiola, uno dei titolari della Quattro Venti - Sappiamo che erano nel viale, piuttosto lontani dai nostri ingressi, hanno chiesto aiuto e non potevamo negarglielo ma ci siamo subito resi conto che avevano bisogno di cure mediche. Nessuno dei due ha raccontato nulla. Neanche sappiamo se vittime e aggressori fossero in piscina. Siamo certi però che qui non ci sono stati diverbi. C'era tanta gente, come normalmente accade nei fine settimana, ma tutto è filato liscio. Del resto, i nostri controlli sono particolarmente rigorosi».

Il panico all'ospedale Maresca, dove all'ingresso del pronto soccorso uno dei fratelli ha lasciato il motorino pieno di sangue; la prima immagine apparsa ai familiari e agli amici delle vittime incensurate, giunti a Torre del Greco dal quartiere napoletano di Barra. Tentata rapina, rissa, regolamento di conti. Ognuno ha detto la «sua», una versione dietro l'altra; per gli investigatori, nessuna sufficientemente convincente. I giovani saranno sentiti oggi, quando anche il più grave dei due si sarà ripreso dall'anestesia e potrà raccontare la propria versione dei fatti che chissà se sarà uguale a quella che il fratello ha rilasciato nei minuti successivi a quello che sembra un raid. Intanto, i carabinieri della compagnia di Torre del Greco diretti dal capitano Emanuele Corda e dal tenente Cristian Petruzzella, stanno analizzando le immagini delle telecamere installate fuori la Quattro Venti, che coprono un raggio di circa duecento metri. Degli aggressori nessuna traccia, gli investigatori cercano due persone, entrambe armate di coltello, anche loro a bordo di uno scooter.

Soccorsi e paura, mentre si fa sempre più intricato il nodo della violenza minorile, della follia che specialmente nei fine settimana travolge soprattutto i giovanissimi. Coltelli facili, comodi da procurarsi, da nascondere, gettare via.
Al momento, tra le ipotesi su cui lavorano i carabinieri, anche lo scontro fra bande: saranno le immagini delle videocamere a chiarire infatti, se prima del ferimento ci sia stata una rissa fra più persone.

Ipotesi e una sola certezza: tra movida selvaggia, uso eccessivo di alcol e armi facili, sembra quasi una regola che una giornata perfetta si trasformi in un autentico incubo. Anche per quelli che la criminalità e la violenza la conoscono soltanto attraverso qualche film.

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